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Il presidente del Consiglio Regionale “uno dei ragazzi” di Frigerio, il boss della “cupola” Expo.

Ve li ricordate Frigerio, Primo Greganti, Luigi Grillo? I compagni di merende che, grazie al dirigente di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni, si sono spartiti la torta degli appalti Expo?  Sono gli stessi giudici, nelle motivazioni alle condanne che riportiamo di seguito, in un estratto di un articolo pubblicato oggi su “La Repubblica”, a spiegare come agiva la cupola e quali erano i preoccupanti legami con politici regionali e non, in cui sembra avere un ruolo anche l’attuale presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo.

«Una “messa a disposizione nei confronti della cupola di Expo”. Un “trattamento di favore” a Gianstefano Frigerio e alla sua cricca. La corruzione dell’ex direttore generale di Infrastrutture Lombarda (Ilspa) Antonio Rognoni viene spiegata così dai giudici nel motivare al condanna per corruzione, turbativa d’asta e rivelazione del segreto d’ufficio. […] Per i giudici, a partire dal settembre 2012, a Milano si era creato “un sistema”, capace di “incidere sugli appalti”. Non solo di Expo. E Rognoni, non si sarebbe sottratto a mettersi a disposizione. Non voleva denaro. A lui servivano appoggi politici per “avanzamenti di carriera”. Dal processo è emerso che tra le possibili destinazioni su cui stavano lavorando il terzetto Frigerio-Greganti-Grillo, si concentrassero sulla poltrona di numero uno di Anas, Enel e Terna. Figura centrale quella di Frigerio. “Capace – secondo la sentenza – di una stabile interlocuzione con personalità di primo piano della politica regionale”. L’attuale presidente del Consiglio Regionale viene definito da Frigerio quale “uno dei miei ragazzi”. Ma i giudici ricordano come “emergono relazioni del medesimo (Frigerio, ndr) con personalità dl Vaticano, dei Servizi Segreti e con i massimi vertici della Guardia di Finanza”. Per non parlare dei contatti costanti che “il professor Frigerio” intratteneva con Arcore e Sivlio Berlusconi […]. (Da “la Repubblica,18/01/2017)

Alla luce di quanto emerso dalle indagini, il presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo ci dovrebbe spiegare cosa intendeva Frigerio, condannato a tre anni e quattro mesi per corruzione, nel definirlo “uno dei suoi ragazzi”. Il suo ruolo non ammette ombre di questa gravità. Anche perché nelle carte non si parla solo dei vecchi appalti Expo, ma anche della Città della salute, l’appalto più rilevante di Regione Lombardia, 323 milioni per la costruzione più 250 per la manutenzione del centro, partito quando Cattaneo era in giunta con Formigoni. I lombardi attendono una spiegazione.

Iolanda Nanni – Capogruppo del M5S Lombardia

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