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Fnm, i conti non tornano.

Fnm, la partecipata del trasporto pubblico di Regione Lombardia, ha deciso di investire in Atv, l’azienda che gestisce gli autobus della provincia di Verona. La notizia è positiva, dimostra che l’azienda regionale protagonista solo due anni fa dello scandalo spese pazze, per cui il M5S chiese una pulizia e un reset totale, sta lavorando ora per l’interesse della comunità, puntando a consolidare il posizionamento dell’azienda nel settore del trasporto pubblico nel nord Italia. E infatti il problema non è nella strategia, ma nel modo in cui la si vuole perseguire. Perché acquistare a 21 milioni di euro il 50% di un’azienda stimata 20 milioni di euro? Siamo molto preoccupati: sembra l’ennesimo caso Antonveneta o Serravalle dove furono fatti acquisti di aziende tramite la politica a valori fuori mercato che hanno poi portato a dissesti finanziari. Lo scenario non è chiaro e bisogna tenere gli occhi ben aperti. Non vorremo che questa operazione venisse strumentalizzata da Maroni su Tosi, con il quale è oramai ai ferri corti, per tornaconti politici leghisti. Se Maroni sta alzando la posta in gioco per mantenere un suo avamposto in un’azienda partecipata per metà dal comune di Tosi, che a questo punto ha tempo un mese per presentare una nuova offerta almeno pari a quella di Fnm, non ha fatto i conti con il M5S. Qui si tratta di soldi pubblici e di servizi ai cittadini di un territorio che va dalla Lombardia alla provincia di Verona; vogliamo vederci chiaro, l’offerta per un acquisto che non garantisce neppure il premio di maggioranza è spropositata. Siamo pronti a chiedere l’intervento della CONSOB per verificare l’attendibilità dell’offerta nella tutela del valore azionario e nel rispetto dei terzi. Non vorremmo trovarci tra qualche anno a dover assistere l’ennesimo scandalo italiano.

Stefano Buffagni (M5S Lombardia)

Gianni Benciolini, Riccardo Saurini e Francesca Businarolo (M5S Veneto)

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