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Una poltrona per Forza Italia: togliamo il giocattolo ai partiti!

La competenza e il merito in Regione Lombardia sono un miraggio. In vista della nuova nomina ad amministratore unico di Infrastrutture Lombarde (Ilspa), l’imponente società partecipata che gestisce infrastrutture milionarie, già nell’occhio del ciclone dopo l’arresto nel 2014 dell’ex direttore generale Rognoni per truffa e turbativa d’asta, i partiti tramano e si accordano per decidere a chi tocca il giocattolo. Così mentre la Lega pare soddisfatta per la scelta dei vertici di Lombardia Informatica e Finlombarda, Ilspa è la fetta di torta che spetta a Forza Italia, che infatti candida cinque uomini di fiducia, compreso l’architetto di Paolo Berlusconi, autore del fallimentare progetto della Cascinazza a Monza e già sottosegretario regionale alla moda con Formigoni. Un ennesimo valzer di poltrone che si balla su un pavimento sconnesso, quello di una una maggioranza che fa più acqua che proposte, e non è un segreto che le dinamiche elettorali nazionali allettano strategicamente anche Maroni, che vorrebbe approfittare delle spaccature nei moderati di Forza Italia e Lombardia Popolare, per serrare le fila, con lui al comando, contando su un appoggio elettorale che lui immagina forte. Ma Maroni, alle prese anche con il processo che lo vede imputato per le presunte pressioni esercitate sui vertici Expo allo scopo di favorire una sua ex collaboratrice, non fa i conti con i cittadini. I cittadini sono stanchi della logica della poltrona, che ha portato a una stagione di scandali e gestioni dissennate nell’ultima amministrazione regionale (Mantovani, Rizzi, Aler Milano, Rognoni) in perfetta continuità con quella precedente di Formigoni, recentemente condannato a 6 anni per corruzione nella vicenda della Fondazione Maugeri. E’ un film horror quello della Lombardia degli ultimi 20 anni, eppure proseguono ancora sulla linea della nomina politica in enti strategici. Perché finché c’è poltrona c’è… speranza per i partiti di addomesticare e coltivare i propri bacini di voto. Ed è qui che bisogna mandare in corto circuito un sistema malato che non fa gli interessi dei cittadini. Ancora una volta il M5S si oppone fermamente a questa operazione e a tutte le nomine “politiche”: merito e competenza sono le uniche garanzie che chiediamo! In una regione a 5 stelle nessun amministratore si sentirà mai in dovere di chiudere un occhio o assecondare un interesse che no sia il bene della comunità. E’ ora di togliere il giocattolo ai partiti.

M5S Lombardia

 

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