La Sezione di Controllo della Corte dei Conti ha chiuso l’istruttoria sulle consulenze e sulle procedure di selezione del personale di Brianzacque confermando le criticità più volte riscontrate dal M5S, nonostante le controdeduzioni di Brianzacque. Ora spetta alla Procura della Corte dei Conti l’eventuale pronuncia sulla sussistenza del danno erariale e la susseguente condanna.
Dall’esame delle Sezione Controllo della Corte dei Conti sono emerse le seguenti criticità:
- a) Rilevante ammontare della spesa per consulenze e incarichi esterni, pur a fronte di un sensibile incremento del personale dipendente, che secondo la Corte avrebbe invece dovuto determinare una sensibile diminuzione di affidamenti all’esterno di determinati servizi, e, inoltre, a fronte di retribuzioni sia medie che massime, specie per quadri e dirigenti, che si collocano ben al di sopra di quanto percepito dal personale regionale, preso come valido riferimento.
- b) Ricorso praticamente esclusivo ad affidamenti diretti (cioè senza gara) per il conferimento delle consulenze e degli incarichi esterni, tanto che la Corte ritiene sia emerso il non completo rispetto, tra gli altri, dei principi di pubblicità, di trasparenza e di imparzialità.
- c) Criticità relative alle modalità di assunzione del personale dipendente. Si rileva infatti che, al di là di ogni giudizio sulla legittimità della selezione per l’incarico di Direttore Generale, tale esternalizzazione va contro i principi di efficacia, efficienza ed economicità.
- d) Brianzacque ha cercato di evitare di assolvere gli obblighi di trasparenza previsti dal decreto Madia avvalendosi di una deroga di cui non aveva diritto. Il decreto prevede infatti che tali obblighi vengano rinviati di un anno qualora la partecipata abbia adottato atti volti all’emissioni di strumenti finanziari (diversi dalle azioni) entro il 30 giugno 2016. Brianzacque ha comunicato alla Corte di avere adottato tali atti il 7 luglio e la Corte non ha potuto fare altro che rilevare la “inidoneità” dell’operazione.
Per Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del M5S Lombardia: “E’ incredibile come i nostri portavoce rilevavano, già dal 2013, le stesse anomalie ora contestate dalla Corte dei Conti, supportando alcuni nostri attivisti e il Comitato Beni Comuni nelle loro attività di denuncia e presentazioni di esposti. E non è certo un caso se la Corte dei Conti, nella sua attività di controllo a campione dei bilanci delle società partecipate, si sia orientata proprio su Brianzacque.
La Corte dei Conti conferma quale sia il livello di inefficienza e la scarsa trasparenza nella conduzione della Società Brianzacque. Mi pare evidente che la società sia al di fuori di ogni sistema di valido controllo. Vista la gravità inaudita della situazione, e l’inerzia della politica brianzola, provvederò a consegnare la delibera della Corte dei Conti al Procuratore della Repubblica di Monza affinché siano vagliate anche possibili responsabilità penali e sia fatta chiarezza in tutte le sedi giudiziarie preposte”.
“Ancora oggi la Società continua a non essere gestita in modo corretto. La conferma la troviamo con l’illegittima nomina del Presidente a Direttore Generale, avallata sia dal Comitato di Controllo che dall’Assemblea, nonostante il sollecito del Sindaco pentastellato di Vimercate, Francesco Sartini”, conclude Corbetta.