Sono passati tre giorni da venerdì 3 marzo, quando, in un suo tweet, il consigliere comunale Diego di Sopra di Sant’Angelo Lodigiano, in quota Lega Nord, ha dato della “cagna” alla nostra attivista Maria Cristina Vitale, colpevole solo del fatto di aver denunciato l’incapacità della Giunta Comunale di adempiere agli impegni presi in campagna elettorale pochi mesi fa, in particolare sulla piscina comunale. Ho avvisato il capogruppo della Lega Nord in Regione Lombardia, Massimiliano Romeo, il quale ha concordato subito nel definire grave quest’offesa fatta da un loro consigliere comunale e mi ha assicurato che il tweet era stato rimosso dopo due ore dalla sua pubblicazione. Ciò nonostante, ad oggi il tweet non è stato cancellato e può essere visibile da tutti, con un danno all’immagine oltre che per l’attivista Maria Cristina Vitale, per il Movimento 5 Stelle, nonché per le donne in genere che vengono appellate alla stregua di “cagne” che abbaiano. La Lega Nord, forse non sapendo come uscire da questa grave situazione, si è chiusa nel silenzio. Un silenzio che però la dice lunga sull’indifferenza della Lega rispetto all’uso di un linguaggio sessista, diffamatorio e gravemente offensivo nei confronti di quella che prima di essere un’attivista 5 Stelle, rimane comunque una donna. Una donna alla quale portare rispetto in primis nell’uso di un linguaggio consono e non offensivo. Il M5S chiede alla Lega di dissociarsi pubblicamente da queste infamie e di espellere immediatamente questo consigliere comunale. Chiediamo una presa di posizione netta e decisa che non lasci margini interpretativi di modo da censurare, anche per il futuro, l’uso di appellativi offensivi e inappropriati. Senza una seria e ufficiale presa di posizione, infatti, i vertici del Carroccio stanno legittimando, anche per il futuro, l’operato di un loro esponente, peraltro ex coordinatore provinciale di Forza Nuova, già noto per essere stato condannato ad un anno e 2 mesi dal tribunale di Milano per le responsabilità negli scontri del 2008 tra esponenti di Forza Nuova e di un centro sociale di Pavia. Persone con questo curriculum e che utilizzano simili appellativi avrebbero trovato le porte sbattute in faccia dal M5S che non li avrebbe reputati degni di una candidatura nelle Istituzioni, mentre evidentemente sono gradite alle Lega Nord. Ci domandiamo cosa possano pensarne le donne della Lega, come ad esempio la candidata Sindaco di Lodi che proprio ieri era presente ad un banchetto in piazza contro la violenza alle donne. E’ indubbio infatti che la violenza oltre che fisica possa essere verbale e simili appellativi sono l’esemplificazione di un linguaggio violento, maleducato, infamante e gravemente diffamatorio sia per Maria Cristina Vitale che direttamente l’ha subito sulla sua pelle, sia per tutte le donne che si vedono appellate alla stregua di “cagne che abbaiano”. Il Movimento 5 Stelle si riserva comunque ogni più opportuna iniziativa in sede civile e penale per la tutela dell’immagine della propria attivista oltre che delle donne in genere”
Iolanda Nanni, capogruppo del M5S in Regione Lombardia