Ieri è divampato un incendio presso l’azienda ABONECO sita in Parona Lomellina (PV) che si occupa di risanamento e bonifiche ambientali, nonché di trattamento rifiuti. Si tratta del terzo incendio avvenuto in terra lomellina, nell’arco di pochi mesi. A dicembre 2016 ed a febbraio 2017 c’erano stati due gravi incendi presso la raffineria di Sannazzaro de Burgondi le cui conseguenze non sono ancora note alla popolazione, dato che sulla vicenda è calato il silenzio.
Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S, dichiara: “La Lomellina è a lutto! Ci sembra che le Istituzioni stiano prendendo le cose troppo alla leggera di fronte al continuo reiterarsi di incidenti che devastano il nostro territorio pavese: le comunicazioni alla cittadinanza sono sempre tardive e parziali. L’incendio di ieri a Parona Lomellina (PV), divampato alle 16.30, ha sprigionato un’inquietante colonna di fumo nero che è stata vista in moltissimi comuni. La cosa grave è che è mancato un tempestivo intervento degli enti preposti per informare i cittadini di ciò che stava accadendo e di quali comportamenti adottare a scopo cautelativo. Stamani ARPA LOMBARDIA è uscita con un comunicato stampa in cui attestava la regolarità dei valori misurati alle centraline dell’aria, rassicurando la popolazione, ma proprio stamani ho ricevuto notizia da abitanti del posto che l’incendio alle ore 13.30 non risultava ancora essere stato domato. Inoltre, è bene sapere che le centraline dell’aria non sono in grado di misurare tutte le sostanze tossiche e letali per la popolazione, come ad esempio le diossine, la cui misurazione necessità di apposite centraline mobili e ci risulta che ne sia stata posizionata solo una, e solo a tarda sera, all’interno del Rifugio del Cane in Vigevano. Pertanto, i dati sinora diramati, parziali e non esaustivi, non mettono certamente al riparo la popolazione da eventuali rischi.”
“Inoltre – continua Nanni – vogliamo vederci chiaro su alcuni aspetti di questa vicenda che ci sono stati segnalati. Proprio a fianco l’azienda ABONECO, c’è la linea ferroviaria Mortara-Milano, una delle più affollate dell’intera provincia. Risulta che, ieri, durante l’incendio, vi sia stata una circolazione regolare dei treni e molti passeggeri abbiano assistito preoccupati all’incendio in corso. Quali precauzioni sono state prese? Perché non è stata fermata la circolazione dato che non erano noti i materiali che stavano bruciando?”
“Altra questione aperta riguarda il controllo delle autorizzazioni concesse all’azienda ABONECO. I materiali andati a fuoco pare fossero depositati in un’area posta all’esterno dell’azienda. Vi era un’autorizzazione al deposito esterno? Qual è la causa dell’incendio? L’impianto anti-incendio era a norma di legge? Sono stati visti autobotti e camion entrare in azienda durante l’incendio. Hanno recuperato materiale dall’interno? che tipo di materiale era? Sono stati autorizzati a farlo? Le domande aperte sono molte ed è per questo che oggi ho inviato una serie di accessi agli atti , a tutti gli enti preposti: Prefetto e Vigili del Fuoco (scarica qui), Regione Lombardia, Provincia di Pavia, ARPA (scarica qui) e ATS (scarica qui) per dare risposte alle legittime preoccupazioni dei cittadini. Una cosa è certa: i cittadini pavesi stanno pagando un prezzo troppo alto a causa della lentezza e del mancato e tempestivo coordinamento delle Istituzioni che paiono essersi dimenticate del territorio pavese: tempestività, puntualità e trasparenza sono requisiti essenziali per i quali il M5S continuerà a battersi per garantire ai cittadini salute e sicurezza nell’ambiente in cui vivono.”