Grazie al minuzioso lavoro di analisi del M5S, a seguito dell’incendio avvenuto presso la ditta ABONECO di Parona Lomellina (PV), abbiamo portato alla luce una una grave inadempienza di ATS PAVIA, l’azienda sanitaria pubblica della provincia di Pavia. Dato che tutta la vicenda ha assunto aspetti inquietanti, abbiamo depositato un’interrogazione per richiedere l’intervento diretto di Regione Lombardia per l’accertamento delle responsabilità di ATS. Ci pare infatti doveroso che Regione Lombardia non resti alla finestra a guardare, come spettatore passivo, dato che qui si tratta proprio di un ente regionale e sotto diretto controllo di Regione Lombardia che, ad oggi, non ha detto una sola parola sui gravi fatti emersi.
Ma ripercorriamo la storia: a seguito dell’incendio avvenuto presso la ditta che tratta rifiuti speciali, ABONECO, sita in Parona (PV), avevamo avviato una serie di accessi agli atti per ottenere informazioni sui rischi per la salute e l’ambiente derivati dalla nube tossica sprigionatasi dall’incendio. In risposta alle nostre richieste, ATS PAVIA ci aveva inviato una lettera, datata 9/6/2017, in cui asseriva di aver provveduto ad inviare un’informativa al Sindaco di Vigevano e, per conoscenza, ai Comuni di Mortara e Parona sul divieto di raccolta e consumo di prodotti alimentari ad uso umano ed animale, ciò in attesa dei risultati sui controlli che dovevano essere avviati su ortaggi e coltivazioni. La necessità di questo divieto precauzionale, infatti, nasceva dal fatto che l’incendio ha sprigionato una quantità di diossine 4 volte superiori alla soglia di non pericolosità stabilita dall’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) ed era perciò opportuno controllare se in ortaggi e coltivazioni vi fossero state ricadute permanenti di inquinanti e diossine. E’ stata quindi la stessa ATS PAVIA a correlare l’invio dell’informativa ai Sindaci agli esiti di questi controlli su ortaggi e coltivazioni.
Il 24 giugno 2017, a due giorni dalla mia denuncia, ATS PAVIA ha ammesso di non aver mai inviato l’informativa ai Sindaci, adducendo, come motivazione del mancato invio, il “mero errore materiale”. Lo stesso giorno in cui ammetteva l’inadempienza, si affrettava anche ad informare che i risultati dei controlli confermavano l’assenza di rischi. In realtà, sono stati prodotti risultati di alcune analisi avviate su combusti e liquidi e un paio di campionamenti su terreni e fanghi. Ma nessun risultato invece su controlli di ortaggi e coltivazioni. E dato che, a tutt’oggi, queste analisi mancano del tutto, non si capisce perché ATS PAVIA, dopo aver ammesso di non aver adempiuto all’informativa, dichiari l’assenza totale di rischi, dato che è la stessa ATS PAVIA ad aver dichiarato “ATS sta predisponendo un piano di campionamenti di ortaggi e/o altre coltivazioni destinate al consumo umano e animale. In attesa dei risultati analitici, si è provveduto ad informare i Sindaci”. Dove sono quindi questi risultati analitici su ortaggi e coltivazioni? Dobbiamo considerare carta straccia anche queste stesse dichiarazioni di ATS PAVIA?
Riteniamo il comportamento tenuto da ATS PAVIA in questa vicenda molto grave: una brutta pagina dell’amministrazione pubblica che ha il solo effetto di creare sfiducia e confusione nei cittadini: una lesione dell’immagine dell’azienda sanitaria pavese che deve essere riparata con azioni immediate di accertamento delle responsabilità ed eventuale rimozione di ruoli ai responsabili. Infatti, a prescindere dal “mero errore materiale”, sussite in capo ad ATS PAVIA una grave responsabilità per omissione di informativa sulla pubblica incolumità, cosa che potrebbe avere risvolti sia civili che penali, dato che nella comunicazione del 9 giugno 2017, a firma del Direttore Generale di ATS PAVIA, l’azienda dichiara chiaramente di “aver provveduto” a emanare l’informativa ai Comuni, cosa che invece al 24 giugno ammette di non aver fatto. Ci domandiamo cosa sarebbe successo se il M5S non avesse messo il naso nelle carte e scoperchiato l’intera vicenda. Probabilmente, nessuno ne avrebbe mai saputo niente, dato che neanche i Sindaci si erano premurati di effettuare accertamenti presso ATS PAVIA, a seguito dell’incendio.”
Ciò che è ancor più grave è che ATS PAVIA a tutt’oggi non solo non abbia ancora inviato detta informativa ai Comuni, ma addirittura – basandosi solo su qualche campionamento nell’area di Parona – abbia dichiarato l’assenza totale di rischi. E ciò in assenza di uno straccio di campionamento su ortaggi e coltivazioni nel Comune di Vigevano che è stato il Comune più impattato dalla nube tossica. Inoltre, non è stata resa nota la georeferenziazione dell’area di impatto della nube sulla quale è presumibile sia avvenuta la maggior ricaduta di diossine e metalli pesanti, ma sembra quasi che si sia trattato di nube tossica “intelligente”, ricaduta sull’unico fazzoletto di terra della Lomellina, privo di case e di ortaggi e coltivazioni. Ma allora perché la stessa ATS PAVIA si contraddice, scrivendo, nero su bianco, che avrebbe proceduto ad analisi su ortaggi e coltivazioni e che, in attesa dei risultati, bisognava astenersi dalla raccolta e consumo di prodotti alimentari? Anche queste affermazioni, effettuate per le vie scritte, sono carta straccia e non valgono più? Tutta la faccenda ci pare poco chiara, per questo abbiamo depositato un’interrogazione per chiedere un intervento diretto di Regione Lombardia atto ad accertare le responsabilità in capo ad ATS PAVIA, nonché ad approntare tutte le azioni necessarie affinchè certi comportamenti non debbano più ripetersi in futuro.”
Iolanda Nanni – Portavoce M5S in Regione Lombardia