Nella giornata di ieri, 5 ottobre, si è tenuta in Commissione regionale cultura l’audizione chiesta dal M5S Lombardia sui problemi segnalati qualche tempo fa dal direttore del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Pietro Addis. Si è presentato il vice presidente Fabrizio Sala ed è stata l’occasione per fare il punto su tutte le questioni di attualità per il complesso Villa/Parco/Autodromo.
Nel corso dell’audizione è emerso che nonostante se ne parli ormai da due anni non sono ancora stati effettivamente erogati i fondi della Regione all’ACI per il mantenimento del Gran Premio di Formula 1 a Monza, che come è noto sono passati da un importo inizialmente previsto di 20 milioni di euro per due anni (2017-18) ad uno di 15 milioni in tre anni (2017-18-19). Nemmeno la quota di 5 milioni per il Gran Premio dello scorso settembre è stata ancora erogata.
Anche l’Accordo di Programma per la valorizzazione del complesso Villa e Parco di Monza (che prevede interventi strutturali di manutenzione, ripristino e miglioramento del complesso) non è stato ancora stipulato. La cifra sbandierata inizialmente ai quattro venti, 70 milioni di euro (in 10 anni), si è ridotta a 55 milioni. Di questi però solo 9 saranno erogati all’approvazione dell’Accordo, previsto per la fine di quest’anno, mentre dei 14 milioni complessivamente stanziati sui bilanci regionali del 2015 e 2016 si sono perse le tracce.
Sala ha spiegato che dei primi 9 milioni alcune centinaia di migliaia di euro verranno impiegati per il ripristino ambientale delle aree del Parco usate per i concerti.
Si è poi affrontato il tema della gestione della Villa da parte del Consorzio. Addis, durante un’altra audizione richiesta dal M5S, aveva lamentato in modo molto esplicito il fatto di non avere un euro per valorizzare il complesso, di avere a disposizione un numero di risorse umane del tutto insufficienti (facendo dei paragoni impietosi con le risorse a disposizione della Regia di Venaria Reale) e di essere preoccupato per la mancanza di sistemi di sicurezza all’ingresso della Villa.
Da Fabrizio Sala non c’è stato nessun impegno per aumentare i fondi a disposizione del Consorzio.
Sull’Accordo di Programma ha vantato un mirabolante investimento di 70 milioni (poi ridotti a 55) ma alla fine, stringi stringi, solo 9 li metterà lui. I 46 milioni che mancano saranno un problema per chi gli succederà alla guida della Regione. Ancora una volta Maroni si rivela un maestro di “annuncite” e propaganda, ma poi tra il dire e il fare… c’è di mezzo una nuova tornata elettorale.
E’ poi scandaloso che per la valorizzazione culturale della Villa Reale la giunta Maroni non vada oltre le chiacchiere. La Regione non intende assolutamente aumentare le risorse per la gestione della Villa, che ammontano a soli 270 mila euro all’anno. Sala si è solo limitato ad ammettere una diminuzione delle entrate, dovute al fatto che la Provincia di Monza e Brianza da ormai due anni non paga la sua quota di contributi (125 mila euro).
Quanto al Gran premio, siamo da sempre contrari a questa erogazione di denaro pubblico per pagare la Formula 1 e vigileremo affinché tutto venga fatto, se mai verrà fatto, nel rispetto della normativa sulla concorrenza e sugli aiuti di stato.
Volendo essere ottimisti, va registra come nota positiva solo l’accenno al fatto che la Regione in accordo con il Comune di Monza sta studiando un piano “di lungo respiro” per regolare meglio i rapporti tra pubblico e privato in Villa e il caos gestionale che genera. Ero stato io a sottoporre la questione in Regione un anno e mezzo fa con un’interrogazione. Peccato però che tutti i problemi di Villa Reale – dalla scarsa programmazione delle attività culturali alla mancanza di direttive di indirizzo e di un adeguato controllo nei confronti delle attività svolte dal concessionario fino all’assenza di un comitato tecnico scientifico per la salvaguardia e la fruizione pubblica del patrimonio culturale – restino ancora sul tavolo e che la Lombardia di Maroni oltre a non investire sulla Versaille italiana, riesca addirittura nell’impresa improbabile di far pagare le spese di ripristino ambientale dopo i concerti ai cittadini e non a chi li organizza. E’ chiaro che l’interesse dei cittadini e la buona gestione del patrimonio pubblico non sono una priorità per Maroni e la sua maggioranza.
Gianmarco Corbetta – M5S Lombardia