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Besta: occorre un approfondimento

Dopo le proteste dei lavoratori dell’Istituto neurologico Besta che sono rimasti senza lavoro, si muovono i vertici regionali per verificare una possibile soluzione del problema come riferiscono le notizie di stampa. Nei giorni scorsi, con i consiglieri Luigi Piccirillo e Gregorio Mammì, abbiamo incontrato i dirigenti del Besta e di ARCA per cercare di aiutare i lavoratori.

Ovviamente ci auguriamo che in primo luogo si risolvano le problematiche legate ai posti di lavoro. Questa triste vicenda, getta però un’ombra sulle modalità di gestione del sistema sanitario lombardo. Il voler centralizzare gli acquisti, la ricerca di economie di scala, la concentrazione dei servizi, e in definitiva la crescente privatizzazione del sistema sanitario, ogni giorno mostra i suoi limiti. Alle proteste dei lavoratori si aggiungono oggi anche le proteste dei medici contro la riforma relativa alla gestione dei malati cronici.

A mostrare i limiti è insomma tutto l’impianto del sistema. D’altronde c’è da chiedersi come sia possibile che i servizi di guardiania siano appaltati ad un prezzo di € 12,75 e il costo medio orario applicato dal CCNL vigente per i servizi di guardiania sia di € 12,09. Certamente un imprenditore può benissimo aggiudicarsi un appalto in perdita pur di entrare nel settore. Ma se per contenere i costi applica un contratto diverso da quello precedente agli inermi lavoratori (che nel caso del Besta avevano il CCNL Multiservizi maggiormente remunerativo), è chiaro che qualche malumore lo si crea.

Se poi pensiamo che sulla vicenda l’Autorità per la Concorrenza e il Mercato ha aperto un’indagine in quanto “sembrano rinvenirsi possibili forme di coordinamento anticoncorrenziale tra le imprese. Non si esclude, inoltre, che il coordinamento ipotizzato possa avere un ambito più ampio coinvolgendo anche altre procedure” si può facilmente ricomprendere come la questione non possa esaurirsi con la mera tutela dei posti di lavoro che è assolutamente sacrosanta, ma meriti un adeguato approfondimento.

In attesa di poter verificare gli atti di gara ci auguriamo che almeno i posti di lavoro siano tutelati. Questa storia impone una riflessione su di un modello di intervento basato su maxi – gare e privatizzazione della sanità lombarda. Tra l’altro in un settore come quello della vigilanza privata già al centro di parecchie polemiche nel recente passato.

Marco Fumagalli, consigliere regionale del M5S Lombardia

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