Dopo essermi confrontato con l’amministrazione di Castelleone, aver visionato la documentazione di GODECA Live Srl, i rapporti ATS, ARPA ed essermi confrontato con la Provincia di Cremona, ho deciso presentare una interrogazione (protocollata il 24 Aprile) al presidente del consiglio Regionale ed agli assessori competenti sul tema della centrale a Biomasse che dovrebbe sorgere a Castelleone.
L’impianto che sorgerà nelle vicinanze di Ripalta Arpina, lungo la provinciale, su territorio che rientra nei confini di Castelleone, brucerà 14mila tonnellate di biomasse legnose in 8mila ore di funzionamento all’anno, generando quindi 87 tonnellate di polveri ogni 12 mesi, per produrre 999 kilowattora elettrici, ma emettendo in atmosfera, senza riutilizzo, ben 6.000 kilowattora termici, e 1120 tonnellate di CO2 che andranno a gravare sui 400 ppm di CO2 ad oggi già presenti in atmosfera.
Gli impianti a biomasse legnose da 1MW di energia di picco, emettono in atmosfera 30 milioni di tonnellate di NOx (ossido d’azoto) oltre a emissioni importanti di SOx (ossidi di zolfo) e altri gas che incrementano il particolato secondario (PM 2.5), e lasciano come residuo quantità significative di ceneri da smaltire
ATS, come già riportato, ha segnalato – in sede di Conferenza dei Servizi – che il territorio è inquinato da un eccesso di polveri sottili, fini e ultrafini con evidenze sanitaria nel medio e lungo periodo;
I dati dell’ARPA parlano di una pressione ambientale di polveri sottili, che grazie al nuovo impianto aumenteranno del 5%;
Il Rapporto Lombardia elaborato da Eupolis, indica la Lombardia come fanalino di coda Europeo per la qualità dell’aria e per presenza di PM 2.5. La nostra regione regista una concentrazione di 26,3 microgrammi per metro cubo, contro i 18,5 del dato Italiano ed i 14 della mediana Europea. (si va dai 6 mg/m3 della Svezia ai 20,8 della Polonia)
L’interrogazione verte sui seguenti punti:
1. Quali siano le considerazioni a livello di impatto sull’ambiente e sulla salute nel territorio della provincia cremonese derivanti dal proliferare del numero di impianti alimentati a biomasse;
2. Se Regione Lombardia ritenga opportuno attivarsi affinché via sia una pianificazione a livello regionale e provinciale per gli impianti alimentati a biomasse, propedeutica al rilascio delle autorizzazioni e che tenga in forte considerazione gli impatti cumulativi che possono generarsi sul territorio;
3. Se Regione Lombardia, anche considerando la difficile situazione della qualità dell’aria a livello regionale, ritenga opportuno vigilare e monitorare attentamente l’impatto a livello di emissioni di questo tipo di impianti.
4. Per quali ragioni Regione Lombardia non abbia classificato il territorio come fascia primaria da tutelare in riferimento alla qualità dell’aria, anche considerata la vocazione agricola del territorio le cui ricadute di polveri possono generare danni anche più diffusi alla catena agro-alimentare;
5. Se Regione Lombardia abbia intenzione di effettuare studi scientifici, anche attraverso ARPA, finalizzati a verificare gli effetti sull’ambiente e sulla salute delle polveri ultrafini (PM 1) ed eventualmente utili a definire limiti normativi delle emissioni di queste particelle;
6. Se Regione Lombardia, per quanto riguarda l’autorizzazione degli impianti alimentati a biomasse, valuti e possa mettere in atto quanto effettuato dalla Regione Emilia Romagna citato nelle premesse ovvero applicare il cosiddetto ‘Saldo zero’.
Il movimento 5 stelle, sostiene la battaglia dei sindaci del territorio e vuole tutelare la salute dei cittadini. Attendiamo speranzosi un interessamento anche delle altre forze politiche fino ad oggi latitanti, nonostante le parole spese in campagna elettorale sull’importanza del rispetto dell’ambiente e gli impegni presi per un miglioramento della qualità dell’aria e della salute.
Marco Degli Angeli
Consigliere Regione Lombardia Movimento 5 Stelle