L’area del quartiere Lorenteggio oggetto del progetto di riqualificazione, una superficie di ben mq. 134.000 e la costruzione di circa 2677 alloggi potrebbe tenere in pancia degli inquinanti nel sottosuolo.
Nel merito, il Consigliere regionale M5S Nicola Di Marco dichiara: “Era noto da tempo che nell’area oggetto dell’intervento ci fossero dei rischi ambientali, tanto che nel database delle bonifiche (concluse o in corso) della Città Metropolitana di Milano sono presenti ben 14 siti localizzati proprio in quella zona. Anche se la maggior parte di questi siti risulta bonificata, i rischi non mancano.
Ad esempio l’area dell’ex autofficina in via Lorenteggio 170 risulta, dai dati a nostra mano forniteci da Regione, attualmente contaminata da pericolosi inquinanti quali metalli pesanti ed idrocarburi pesanti, nonché idrocarburi policiclici aromatici.
Oltre a questo specifico caso, evidentemente non si possono escludere ulteriori rischi, dato che Infrastrutture Lombarde, società che gestisce l’abbattimento e ricostruzione degli edifici (in gran parte ALER), ha iniziato una serie di carotaggi in loco alla ricerca di potenziali inquinanti nel sottosuolo, che potrebbero ulteriormente rallentare i lavori in corso in uno dei tanti quartieri di Milano in cui le politiche di Regione sono state fallimentari e hanno portato solo degrado nel corso degli anni.
Ma tale tipo di controlli avrebbero dovuto essere eseguiti prima, e non certo dopo l’inizio dei lavori, quantomeno in via precauzionale. Invece hanno messo il carro davanti ai buoi e ora ci troviamo di fronte a una situazione difficilmente gestibile. Come M5S infatti ci chiediamo quali ritardi possano subire i lavori e che cosa stia succedendo in questo quartiere già caratterizzato da notevoli difficoltà.
Inoltre, non solo il sottosuolo è potenzialmente contaminato da inquinanti, anche le falde riscontrano delle criticità. Infatti nello studio ARPA del 2012 sullo stato delle acque profonde leggiamo: “Nella zona sud-ovest di Milano (Giambellino) vi è una significativa contaminazione da tetracloroetilene”, sostanza della famiglia dei solventi giudicata rischiosa secondo l’OMS nonché secondo una nota del Ministero della Salute del 2016. Ciò che ARPA ha definito una “significativa contaminazione” delle acque profonde nel Lorenteggio / Giambellino è stato preso in considerazione negli studi preliminari del progetto e nelle eventuali opere di bonifica? Insomma di fronte a un quadro così complesso sembra sia stata utilizzata troppa superficialità dagli Enti coinvolti, in particolare ALER e Regione.
In caso i carotaggi trovino contaminanti, è stato addirittura ipotizzato di far procedere congiuntamente le opere di bonifica e di edificazione: questo comporterebbe evidenti difficoltà logistiche (come si fa ad edificare su terreni in corso di bonifica?), nonché potenziali rischi sia per i lavoratori sia per i residenti. Finora la Giunta ha addebitato i ritardi solo alle occupazioni abusive, mentre i dati a nostra mano ci dicono che i piani di sgombero e di assegnazione di nuovi alloggi procedono sostanzialmente secondo quanto previsto.
Ma qui emerge un quadro più complesso caratterizzato da ulteriori criticità; è una situazione molto grave, sulla quale come minoranza interverremo ancora, dopo il nostro accesso agli atti sui siti potenzialmente contaminati, con ulteriori atti istituzionali”.
Nicola di Marco
Movimento 5 Stelle Lombardia