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Trenord, chi ci restituisce le ore di vita perse?

Sicuramente una provocazione, ma la ricaduta di tutti questi ritardi, soppressioni e negligenze targati Trenord rende sempre più concreta e necessaria questa proposta: rimborsare le ore di vita perse.

La misura era già colma anni fa per i pendolari, figuriamoci ora.
Negli ultimi due giorni un pendolare della tratta Cremona – Milano via Treviglio ha perso dalle 2 alle 3 ore di vita (Non osiamo sommarle a quelle dell’anno per non spaventarvi).
Chi le restituisce?

Sicuramente non i bonus che ogni tanto Trenord emette dimenticandosi della numerosa popolazione “IVOL”. Bonus spesso ridicoli e difficili da ottenere. La storia è ben diversa in altri paesi europei, dove le comunicazioni di eventuali problemi sono sempre puntuali e dove per esempio in Belgio la gente prima di salire sul treno fa una foto al tabellone delle partenze così, in caso di ritardo, mostra subito la prova e può ricevere entro due settimane sul proprio conto corrente il rimborso (25% se 15 minuti di ritardo, 50% se 30 minuti e 100% se un ora).
Se Trenord Offrisse un buon servizio in termini di connettività , i pendolari potrebbero almeno occupare il tempo con il telelavoro piuttosto che informandosi su internet, ma su quella tratta la rete è praticamente inesistente o saltuaria, il che rende spesso difficile anche avvisare i propri cari nelle zone di incrocio.
È ora di smetterla di prendere per i fondelli i pendolari (e contribuenti)!
Spesso Trenord compie scelte di circolazione scellerate lungo la tratta, che altro non fanno che rallentarla; la totale assenza di informazione in stazione fino a danno compiuto, toglie la possibilità ai pendolari di tornare a casa per altre tratte o con altri mezzi (ad es. nella giornata di oggi – 20/09 – il treno 10475 da Porta Garibaldi non ancora uscito dal deposito di Fiorenza e dato in orario fino all’ultimo minuto – su tabelloni e app – per poi partire con 30 minuti di ritardo). Ieri 19 settembre la stessa storia, sia il mattino che nella tratta serale. Ogni giorno la stessa storia, ritardi, porte che non si aprono, mancanza di comunicazioni e treni in pessime condizioni.
Il trasporto su rotaia deve essere completamente rivisto nel breve periodo sia in termini di materiale rotabile che infrastrutturale sia in termini di competenze. Il Ministero sta facendo la sua parte (arriveranno treni nuovi, macchinisti e personale di bordo ) ora tocca anche alla Regione!

Marco Degli Angeli – Consigliere Regionale M5S Lombardia

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