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Caccia in deroga e richiami vivi: i lombardi non sono disposti a pagare (VIDEO CONFERENZA STAMPA)

Si è appena conclusa la conferenza stampa organizzata dal M5S Lombardia, con le principali sigle dell’associazionismo ambientalista LAV, WWF Lombardia, Legambiente, LIPU,  LAC e ENPA, alla vigilia del voto in Consiglio regionale, di martedì 2 ottobre 2018, su due proposte di legge sul tema della caccia in deroga di specie protette non cacciabili (Fringuello e Peppola) e della cattura dei richiami vivi con l’uso di reti.

Le associazioni hanno espresso una linea fortemente contraria ai progetti di legge: “Da molti anni – hanno spiegato – queste deroghe sono state eliminate di fatto dall’ordinamento nazionale. Oggi la Lombardia cerca di reintrodurle, sfidando le leggi e la decenza sapendo che, in caso di approvazione, i tempi di intervento dello Stato e della Commissione europea saranno lunghi. E intanto, un gran numero di fringuelli e peppole saranno abbattuti e molti merli, tordi e cesene catturati e destinati alle pessime condizioni dei richiami vivi: gabbiette minuscole, buio, condizioni igieniche critiche”.

Una raccolta firme organizzata dalle associazioni, in pochi giorni ha raggiunto le 16560 adesioni.

Il M5S Lombardia, per parte sua, ha dichiarato che in consiglio regionale farà “una durissima opposizione” e ha depositato due pregiudiziali di incostituzionalità per fermare i provvedimenti.

Il consigliere regionale del M5S Lombardia Massimo De Rosa, ha spiegato: “Sia chiaro oggi non è in discussione una generica battaglia contro la caccia o contro i cacciatori. Come Movimento Cinque Stelle non possiamo che opporci ad un provvedimento che, nei fatti, è una furbata per aggirare la normativa vigente, e che espone tutti i cittadini al rischio di dover pagare il conto di una salata sanzione europea. Insomma, per promuovere il divertimento di pochi, alcuni consiglieri isolati di questa maggioranza vogliono far pagare il conto a tutti quanti. Questo non possiamo accettarlo”.

Per il Consigliere regionale del M5S Lombardia  Simone Verni, “La Commissione Agricoltura e l’aula sono paralizzate da mesi da queste due proposte di legge che oltre ad essere palesemente anticostituzionali, collidono con il parare di ISPRA, la normativa nazionale ed europea vigente.

A prescindere dalla insostenibile e discutibile difesa della tradizione dello spiedo, quello che è fondamentale denunciare è che le sanzioni le pagheranno i cittadini. Per capirci parliamo di decine di milioni che si potrebbero usare per acquistare ecografi, risonanze magnetiche, ambulanze, autobus, tram, treni, o la retta annuale dell’asilo di decine di bambini, invece che assecondare il «divertimento» di pochi, se sofferenza e morte si possono dire «divertimento»”.

Andrea Fiasconaro, capogruppo del M5S Lombardia, infine, ha illustrato le due pregiudiziali: “Sia sul progetto di legge 24 che sul 25 abbiamo rilevato diverse questioni di legittimità e di legittimità costituzionale legate al non rispetto della Direttiva Europea  Uccelli e della normativa italiana che l’ha recepita.

Dobbiamo evitare una nuova procedura di infrazione da parte della Comunità Europea nei confronti dell’Italia: a pagare saranno i cittadini”.

Il M5S ha anche avviato una campagna social con immagini evocative della sofferenza degli animali e attacchi a cacciatori e firmatari del progetto di legge.

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