Marco Fumagalli Notizie Territorio, trasporti e infrastrutture

Pedemontana, mancano 2 miliardi. Storia di un fallimento annunciato

Altro che Modello Lombardia sulle autostrade. La gestione di CAL  e i relativi project financing sono un fallimento.  TEM su 52 milioni di fatturato ne perde 32 milioni e BREBEMI ha addirittura ridotto il capitale sociale per perdite di ben 61 milioni di euro. E Pedemontana fornisce dati previsionali rosei che però non tengono conto degli accantonamenti per il contenzioso. Ma è normale che una società sostanzialmente pubblica instauri un contenzioso contro il MIT e la Corte dei Conti per una disputa sui documenti da firmare digitalmente o con firma autografa? Ma è possibile che su un’opera di questa importanza si litighi su questioni di mera forma? La cosa, se fosse reale, è una pura follia mentre, se ci fossero altri aspetti sarebbero da chiarire. I contenziosi d’altronde attorno a Pedemontana sembrano una costante e gli esiti potrebbero essere devastanti. Tanto più che a fronte di una risoluzione contrattuale con Strabag “per inottemperanza dell’Appaltatore alle proprie obbligazioni contrattuali inerenti alla Progettazione Esecutiva” il nuovo aggiornamento progettuale non prevede “l’adeguamento ai sensi delle norme tecniche 2018”.

Ciò significa che l’opera è progettata con norme vetuste con lo scopo di ridurre il costo dell’opera in modo da favorire la ricerca del privato finanziatore. Se proprio una contestazione deve essere fatta è circa questo aggiornamento normativo che rischia di consegnarci un’opera non al passo con i tempi. Lasciano esterrefatti le dichiarazioni del Presidente di Pedemontana e di Serravalle che dice che in attesa di aumenti di capitale da parte di Regione, di un finanziatore privato che si esponga per 2 miliardi di euro, non debba essere messa in discussione la tariffa in quanto si deve garantire il gettito per sostenere la bancabilità dell’opera. Ma il Presidente Fontana, che in campagna elettorale diceva che avrebbe reso gratuita la Pedemontana, cosa ne pensa? E il dibattito circa la riduzione delle tariffe, a fronte di un incremento della domanda non è forse stucchevole? Possibile che nessuno ci abbia pensato prima? La verità è che la maggioranza non sa che pesci prendere su Pedemontana e quindi l’opera resterà in congelatore per tutta la durata della legislatura. Il problema è che coloro che stanno in coda sulla Milano – Meda lo saranno ancora fino a quando la  maggioranza non prenderà atto del fallimento del progetto e della necessità di procedere alla sua riqualificazione, progettando l’intervento in ottica di “smart road”, e non con un progetto vecchio come avverrà per Pedemontana.

Marco Fumagalli – Portavoce Regionale M5S Lombardia

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