Martedì il Centro di Ricerca CROSS dell’Università degli Studi di Milano ha illustrato i dati del Rapporto di ricerca su incendi e traffico di rifiuti, nella prima audizione della Commissione speciale Antimafia, presieduta da Monica Forte (M5S), che ha avviato un’indagine conoscitiva sul problema.
E’ stata Federica Cabras, ricercatrice di CROSS, a illustrare le dimensioni del fenomeno delle illegalità legate al ciclo dei rifiuti: in Lombardia, nel 2017 sono state 399 le infrazioni accertate (il 5,5% sul totale nazionale), 451 le denunce, 21 gli arresti e 268 i sequestri. A livello provinciale, guida la classifica Brescia con 61 infrazioni, 58 denunce, 5 arresti e 34 sequestri, seguita da Bergamo (44 infrazioni, 59 denunce, 3 sequestri) e Como (41 infrazioni, 37 denunce e 10 sequestri). Milano è al 5° posto con 21 infrazioni, 29 denunce e 3 sequestri. Chiude la classifica Monza e Brianza con 6 infrazioni, 5 denunce e 5 sequestri.
La dottoressa Cabras ha inoltre illustrato le quattro fasi del modello di gestione mafiosa del ciclo dei rifiuti: dall’acquisto (o affitto) per impiego abusivo di un terreno, alla fase di escavazione, necessaria per creare i presupposti per l’interramento dei rifiuti di varia origine alla costruzione di edifici (sui terreni utilizzati per lo smaltimento con il materiale inerte prodotto con gli stessi rifiuti) a cui può seguire, a volte, una denuncia formale e la richiesta di bonifica da parte degli stessi clan mafiosi che hanno precedentemente interrato e smaltito illegalmente sostanze di varia natura. Altro aspetto evidenziato, le responsabilità da parte degli imprenditori del settore e il sorgere di una criminalità, non necessariamente di derivazione mafiosa o ‘ndranghetista, ma autonoma e specializzata nel trattamento illecito dei rifiuti.
Dal 2014 al 2017 gli incendi appiccati a impianti di gestione e trattamento rifiuti nelle regioni del Nord, con 124 casi, sono stati il 45,5% del totale nazionale, il doppio rispetto ai 62 registrati nelle regioni meridionali dove il numero degli impianti è però notevolmente inferiore. In Lombardia sono state 31 le località interessate da fatti dolosi, anche ripetuti. E’ il panorama di una situazione , che rende necessario un approfondimento visto che ancora non si hanno gli esiti delle inchieste giudiziarie. Sicuramente i dati evidenziati da questa ricerca rendono necessario un ulteriore monitoraggio, su cui la Commissione Antimafia lavorerà nei prossimi sei mesi.
Monica Forte – Portavoce M5S e Presidente Commissione regionale Antimafia