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Fusione ospedali Santi Paolo e Carlo: assurdo procedere senza valutazioni preliminari

Ieri, 5 marzo 2019, il Consiglio Comunale di Milano ha adottato il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT). Nel corso della discussione è stata affrontata, fra l’altro, la questione dell’unificazione in un nuovo Presidio Ospedaliero degli attuali ospedali San Carlo Borromeo e San Paolo, già riuniti a livello amministrativo nella A.S.S.T. Santi Paolo e Carlo; al riguardo, in particolare, merita di essere segnalata la bocciatura di un emendamento, presentato da Forza Italia, volto all’inserimento nel testo del Documento di un passaggio dedicato alla «indispensabile» valutazione, «in previsione di un prossimo accordo di programma», della «destinazione delle attuali sedi ospedaliere prioritariamente per funzioni di interesse pubblico inserendole nell’accordo stesso».

Il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gregorio Mammì, dichiara: “il castello di carte eretto dalla Giunta regionale vacilla e risulta sempre più pericolante.

Trovo assurda, infatti, questa visione miope della maggioranza politica a livello regionale, che sta portando avanti il progetto di costruzione del nuovo ospedale in modo inflessibile, senza alcuna valutazione preliminare in ordine all’effettiva necessità ed efficienza del progetto, senza il conforto di dati certi sui bisogni sanitari della popolazione e senza alcuna apertura al confronto e ai contributi delle altre forze politiche e degli operatori del settore.

Non è ammissibile che si decida di spendere diverse centinaia di milioni di euro (naturalmente pagati, in massima parte, con i soldi dei contribuenti) per una nuova costruzione senza avere il quadro completo della situazione e, quindi, senza aver adeguatamente riflettuto in ordine alla destinazione delle strutture già esistenti.

Come ho sempre detto, non sono contrario a prescindere al progetto, ma prima di insistere su questa strada ritengo necessario esaminare tutti i fattori rilevanti, in termini di economicità e funzionalità. È chiaro che una valutazione di questo tipo risulta un po’ più complessa e richiederebbe uno sforzo maggiore; ma se, all’esito dell’analisi, dovesse riscontrarsi la possibilità di ottenere risultati analoghi (se non maggiori) attraverso la riqualificazione dei due poli ospedalieri e la razionalizzazione dei reparti, evitando duplicazioni di funzioni, al contempo facendo risparmiare milioni di euro – che, in tal modo, potrebbero essere destinati ad altre esigenze meritevoli di attenzione –, è uno sforzo che va assolutamente compiuto. Continuerò a insistere su questo punto finché non otterrò dalla Giunta e dalle strutture di competenza delle indicazioni precise che possano confermare o, al contrario, confutare, la bontà del progetto”.

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