Questa settimana la Giunta regionale ha approvato il nuovo regolamento dei servizi abitativi pubblici, cioè del settore alloggi popolari.
Per Nicola Di Marco, consigliere regionale del M5S Lombardia, “il vero problema delle politiche per il diritto alla casa, più che il regolamento, è il sottofinanziamento cronico voluto dalle maggioranze di Lega e centrodestra negli ultimi anni, per cui ad esempio ci sono solo in Provincia di Milano 6.000 alloggi sfitti perché da ristrutturare.
Ma veniamo al regolamento che presenta luci, quando la maggioranza ha accolto nostre proposte di modifica, ed ombre, quando la medesima maggioranza si è incaponita in errori evidenti.
Partiamo dai più deboli, cioè dai nuclei familiari indigenti. Ebbene il nuovo regolamento fissa un tetto massimo rigido del 20% al numero di alloggi che possono essere assegnati a questi nuclei familiari, indipendentemente dalla zona, siano questi in via Montenapoleone o a Giambellino. Tale indirizzo è ovviamente sbagliato e come M5S continueremo a insistere per rendere più flessibili le assegnazioni a famiglie indigenti.
Rimane purtroppo anche la scelta, da parte dei nuclei familiari richiedenti, dei 5 alloggi preferenziali sui quali concorrere, senza che i nuclei familiari abbiano le informazioni per capire su quali alloggi ci sono più chance di ricevere l’assegnazione. Immaginiamoci una famiglia, magari indigente, che deve esprimere 5 preferenze fra le decine di migliaia di alloggi di ALER Milano: praticamente come giocare un terno al lotto. Tale situazione rischia di distorcere l’equità delle assegnazioni: a seconda delle preferenze espresse si potrà essere scavalcati da una famiglia con punteggio più basso ma che ha scelto altri alloggi.
Tranne per le famiglie indigenti, poi, i nuclei familiari potranno entrare in graduatoria sul territorio di un unico Comune, cioè quello di residenza, invece che per ambito unico di servizi sovracomunale come da noi richiesto: altra assurdità che rischia di creare grandi disparità fra famiglie con residenza in Comuni con pochissimi alloggi popolari, e famiglie residenti in Comuni dotati di un vasto patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Potenziale distorsione ulteriormente aggravata dal fatto da un’ulteriore complicazione: le graduatorie verranno separate per Ente proprietario (solitamente o ALER o il Comune).
Fra le poche modifiche positive che hanno recepito le istanze della minoranza e delle parti sociali: il Corpo dei Vigili del Fuoco viene aggiunto all’elenco dei Corpi delle Forze dell’Ordine che possono accedere agli alloggi popolari con bonus in graduatoria.
Positivo anche l’innalzamento a 35.0000 euro, dagli attuali 30.0000, della soglia ISEE oltre la quale si perde il diritto all’accesso ai servizi abitativi pubblici.
Ultima nota positiva: l’ammissione dell’ampliamento del nucleo familiare nel caso di genitori e figli.
Nel complesso abbiamo denunciato le potenziali storture che saranno causate da questo regolamento nella gestione del diritto alla casa, in linea purtroppo con la mala gestione di Lega e centro-destra di questo settore fondamentale. Riteniamo positive le poche aperture della maggioranza sopra ricordate. Come M5S continueremo a monitorare la situazione e ad incalzare Regione affinché destini più risorse ed attenzione all’edilizia residenziale pubblica”.