Il M5S Lombardia ha depositato un’interrogazione sul caso dei cinque dirigenti medici, già in servizio presso le Aziende Socio Sanitarie Territoriali di Bergamo Est (Seriate) e di Bergamo Ovest (Treviglio) accusati di truffa al Servizio sanitario regionale.
L’atto chiede di valutare la revoca dell’accreditamento delle strutture private coinvolte.
“La situazione è molto grave.
Chi froda il sistema sanitario danneggia la collettività e allunga le liste d’attesa. Chi aveva il dovere di vigilare sulla spesa pubblica nelle strutture sanitarie non ha fatto abbastanza.
Non possiamo accettare che qualcuno utilizzi il nostro sistema sanitario come un bancomat mentre i lombardi attendono anche dei mesi per essere curati.
Nel caso di gravi irregolarità è necessario valutare la revoca dell’accreditamento delle strutture sanitarie private.
In ogni caso il sistema va ripensato e il servizio pubblico deve tornare ad essere protagonista in Lombardia. I privati fanno il loro interesse e inseguono il profitto, non esclusivamente l’interesse della collettività”, così Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia.
Frode a sistema sanitario lombardo per 1 mln, 5 medici denunciati
(AGI) – Bergamo, 30 mag. – Avevano scelto di effettuare visite mediche in regime libero-professionale all’interno di ospedali pubblici (in regime cosiddetto intramoenia) assicurandosi un’indennità di esclusività di 200 mila euro in aggiunta agli stipendi. Ma frodando l’ente esercitavano la professione anche nel privato arrivando a incassare 750 mila euro.
I militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Bergamo, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Fabrizio Gaverini, hanno chiuso nelle scorse ore un’indagine che ha portato alla luce una vasta frode ai danni del Servizio sanitario regionale. Nel mirino della giustizia sono finiti cinque dirigenti medici in servizio presso le Aziende socio sanitarie territoriali di Bergamo Est (Seriate) e di Bergamo Ovest (Treviglio).
La frode ha generato un danno al Servizio sanitario regionale per oltre 950 mila euro. I medici sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Bergamo per truffa ai danni del Servizio sanitario regionale e alla Procura regionale della Corte dei Conti di Milano. Nei loro confronti la Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro di beni e valori per un importo pari a 200 mila euro, disposto dal gip del Tribunale di Bergamo, Ilaria Sanesi. Nei confronti delle strutture sanitarie private che hanno usufruito irregolarmente delle prestazioni da parte dei medici responsabili delle violazioni in materia di pubblico impiego sono state contestate sanzioni per 367 mila euro, in parte gia’ regolarizzate. (AGI)