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Revisione legge agriturismi: parzialmente soddisfatti, rimane rischio di snaturare le strutture

“Siamo parzialmente soddisfatti per le modifiche al Testo unico su agricoltura e sviluppo rurale che si sono concentrate su agriturismi e florovivaismo.

In generale l’obiettivo doveva essere quello di non snaturare l’offerta degli agriturismi, come sottolineato anche dalle associazioni, e concedere maggiore flessibilità agli operatori. In ogni caso gli interventi di modifica sono utili e importanti perché intervengono su di una legislazione che doveva essere aggiornata perché si rivolge a un  settore che sta crescendo molto e in continua evoluzione. Mondo agricolo e turismo meritano sostegno e valorizzazione perché rappresentano un presidio sul territorio di tutela e delle tradizioni locali.

Ci convince, per esempio, la rimodulazione, da noi proposta, delle quantità di prodotti propri che gli agriturismi possono servire agli ospiti: va incontro e valorizza l’offerta agricola delle piccole strutture e di quelle di montagna.

Su questo è stata  approvata anche una nostra sollecitazione che consente acquisti collettivi da parte degli operatori che li faciliterà molto nell’offerta di prodotti locali.

Non convincono invece quelle modifiche alla legge che consentono di passare da 60 a 100 posti letto rendendo gli agriturismi troppo simili alle strutture alberghiere quando invece hanno altre caratteristiche da valorizzare.

Per mantenere una connessione diretta con l’attività agricola e di allevamento era meglio mantenere il limite a 60 posti letto. Avevamo proposto, con un emendamento, di non conteggiare per i posti letto i minori di 12 anni per offrire maggiore flessibilità alle strutture.

Non condividiamo anche la possibilità che offre la nuova legge di costruire strutture nuove per renderle agriturismi a tre anni dall’edificazione. È una modifica che apre alla possibilità di speculazioni edilizie mentre l’attività agrituristica nasce come iniziativa di rispetto dell’ambiente e per il recupero dell’esistente. La Lombardia ne ha abbastanza di cemento.

Un appunto infine sul florovivaismo con la modifica di legge che consente ai “negozi di piante e fiori” di vendere animali da compagnia o da cortile che ci lascia perplessi perché piante e animali sono “categorie merceologiche” molto diverse”, così Andrea Fiasconaro, commenta l’approvazione del Consiglio regionale della Lombardia della modifiche alla legge regionale in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale.

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