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DECRETO DIGNITÀ: Istat conferma massimo storico per l’occupazione.

Le rilevazioni di oggi (DATI ISTAT) confermano che la strada aperta con il Decreto Dignità è quella giusta: occupati a quota 23 milioni e 387mila, il massimo dal 1977, e disoccupazione ai valori più bassi dal 2012

Arriva al 59% della popolazione attiva,  la percentuale degli occupati in Italia,  il massimo storico dal 1977 ad oggi.
È questo il principale dato emerso dalle rilevazioni ISTAT diffuse oggi.

Inizia dunque a dispiegarsi, in tutta evidenza, il favorevole impatto del Decreto Dignità sull’occupazione in Italia. Il trend positivo a livello generale è presente in tutte le categorie di dettaglio: dal dato relativo ai lavoratori dipendenti che, per la prima volta, hanno superato 18 milioni di unità con gli occupati a tempo indeterminato che sono stati 14 milioni e 968mila e 3 milioni e 64 mila quelli a tempo determinato. In crescita, anche gli occupati indipendenti, i lavoratori autonomi, che hanno toccato 5 milioni 355mila, in aumento a maggio di 28mila unità. In totale, tra dipendenti e autonomi, gli occupati nel paese sono 23 milioni e 387mila.

In particolare, si rileva un notevole effetto sui lavoratori più giovani, nella fascia di età tra 15 e 24 anni, con il tasso di disoccupazione che è sceso al 30,5%, in calo di quasi un punto percentuale sul mese precedente. Molto confortante, rispetto a maggio 2019, l’aumentano di 66mila unità degli uomini occupati e di 88mila tra gli ultracinquantenni. Un altro dato che può attribuirsi ai benefici introdotti con il Decreto Dignità.

Notevole anche la discesa del tasso di disoccupazione che, a maggio, si è fermato al 9,9%, in calo di 0,2 punti percentuali. Il valore registrato è stato il più basso da febbraio 2012 e, soprattutto, il primo a scendere sotto la doppia cifra da sette anni a questa parte. In termini numerici, i disoccupati sono scesi a 2 milioni 580mila, in calo di 51mila unità rispetto ad aprile. Ma è soprattutto il rilevante calo su base annua a generare soddisfazione e a confermare che la linea intrapresa è quella giusta: 192mila disoccupati in meno rispetto al 2018.

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