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Lombardia: mafia, 30 diversi clan! Non era così grave dal 1994

E’ decisamente allarmante la mappa sulla presenza della ‘ndrangheta in Lombardia contenuta nell’ultimo rapporto pubblicato proprio ieri, martedì 22 luglio, dalla Direzione Investigativa Antimafia.

Secondo la Relazione del Secondo Semestre 2018 effettuata dalla DIA, infatti, sul territorio della nostra regione opererebbero ben 30 diversi clan (chiamati in gergo mafioso “Locali”). Un’infiltrazione così corposa non si verificava dal 1994 quando le Forze dell’Ordine colpirono la ‘ndrangheta con l’ormai celebre operazione “Infinito”.

Dopo Milano e il suo hinterland, Como è la zona “preferita” dalle organizzazioni criminali. In particolare, la DIA ha rilevato presenze di locali di ‘ndrangheta a Como città, Erba, Canzo-Asso, Mariano Comense, Appiano Gentile, Senna Comasco, Fino Mornasco e Cermenate.

Del resto, la Lombardia è al primo posto tra le regioni del Nord Italia per numero di immobili confiscati e svetta anche per numero di aziende dove è stata rilevata una presenza mafiosa. Tra questi figurano diversi alberghi, ristoranti, attività immobiliari, commercio all’ingrosso, attività manifatturiere ed edili, terreni agricoli, appartamenti, ville e negozi.

“Per la posizione privilegiata nei rapporti commerciali con le province limitrofe e con la Svizzera, la provincia di Como ricade inevitabilmente nelle mire delle organizzazioni criminali e della ’ndrangheta in particolare, tanto da far registrare, nel tempo, la presenza delle locali di Como, Erba, Canzo-Asso, Mariano Comense, Appiano Gentile, Senna Comasco, Fino Mornasco
e Cermenate”, scrive la DIA nella sua relazione semestrale.

Nel documento, vengono citati le locali di Mariano Comense e gli episodi criminali avvenuti di recente a Cantù che hanno portato alla condanna per associazione mafiosa di numerosi imputati.

La situazione del Comasco risulta tra le più gravi solo dopo Milano. Tutto ciò è allarmante e richiede un rafforzamento delle misure di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata. La capillarità con cui le locali sono diffuse nel nostro territorio lascia solo una sensazione di sgomento”, commenta Raffaele Erba, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.

 

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