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Fusione LGH-A2A irregolare anche per il TAR

La vicenda nasce da un esposto inoltrato all’ANAC nel 2016, promosso dal consigliere Dino Alberti quando ancora era Deputato alla Camera.
L’esposto si basava su una presunta violazione delle norme di concorrenza e pubblicità nella vendita delle quote della società pubblica LGH ad A2A.

L’ANAC aveva riconosciuto la violazione delle norme nazionali e comunitarie rigettando perfino le contro osservazioni di LGH e dichiarando per ben due volte illegittima la cessione.

Ieri il TAR del Lazio ha emesso una sentenza con cui ha dato ragione all’ANAC, definendo inammissibile la richiesta di annullamento della Delibera del febbraio 2018, la quale dichiarava “illegittima l’acquisizione da parte di A2A del capitale sociale di LGH“.

Il Consigliere Alberti commenta:«E siamo a TRE!!
Dopo Antitrust e ANAC, anche per il TAR del Lazio l’operazione di fusione LGH-A2A è irregolare.

Oggi il TAR nella propria sentenza ha ribadito la legittimità della delibera e l’operato di ANAC, sottolineando che è nelle prerogative dell’ente anticorruzionevigilare sui contratti pubblici, al fine di garantire l’osservanza dei principi di correttezza e trasparenza delle procedure di scelta del contraente […] nonché il rispetto delle regole della concorrenza nelle singole procedure di gara”».

Ma non solo: il tribunale sottolinea che se ANAC ritenesse che “dalla esecuzione di contratti pubblici deriva pregiudizio per il pubblico erario, gli atti e i rilievi sono trasmessi anche ai soggetti interessati e alla procura generale della Corte dei conti”.

ANAC ha già trasmesso gli atti alla Corte dei conti ed è proprio questo passaggio quello che temono di più gli amministratori di LGH che hanno approvato l’operazione.
Attendiamo a questo punto solo la sentenza della Corte dei conti che si dovrà esprimere su un eventuale danno erariale.
Mi aspetto l’ennesima vittoria dopo quella ottenuta all’ANAC, all’antitrust e ora al TAR.

In tutta questa vicenda le società pubbliche che hanno fatto ricorso per sostenere le ragioni di A2A hanno preso sonore batoste.
Il consiglio che vorrei dare loro è quello di rispettare le regole dell’evidenza pubblica, seguire i consigli dell’ANAC e dell’Antitrust che già a suo tempo avevano dichiarato illegittima l’operazione e rinunciare ad inutili ricorsi, per il bene della collettività che si accolla i costi e gli sprechi di una cattiva gestione».

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