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Torre tintoretto a Brescia, incertezze e mancata perizia

Il consigliere regionale Ferdinando Alberti presenta un’interrogazione alla Giunta Regionale:

“Sul progetto di riqualificazione della Torre Tintoretto pesa un grosso interrogativo che rischia di rendere nulla la selezione pubblica per la vendita del casermone di via Robusti: l’assenza della perizia che certifica il valore della base d’asta come previsto per legge. Per questo motivo ho depositato un’interrogazione in Regione Lombardia”

Spiega Alberti: “A breve la Torre e lo spazio verde adiacente verranno cedute al miglior offerente mediante la procedura di asta pubblica.

Non si sa ancora con precisione come la superficie verrà riqualificata. Si sa che chi vincerà il bando potrà decidere o meno di abbattere la Torre, che dovrà costruire adibendo almeno il 70% dello spazio totale all’housing sociale, il 20% a residenze in edilizia convenzionata, il 5% a servizi pubblici e il restante 5% a spazi commerciali, e poco altro.

La cosa che però desta più incertezza è il non sapere se si sia provveduto ad effettuare la perizia che determina il valore di mercato dell’immobile che stabilisce la base d’asta così come previsto dalla vigente legge regionale. Inoltre, non si conosce il metodo con cui è stata decisa la stessa base d’asta e con quali criteri siano state fatte le valutazioni del prezzo di 1.350.000 euro da cui si parte”.

Conclude Alberti: “Manca poco alla presentazione delle offerte. Il termine è infatti stabilito per il 12 dicembre e l’apertura delle buste per il giorno successivo. Il forte rischio è che a causa di un vizio di forma si debba annullare la gara e ricominciare tutto daccapo.

Se così fosse, si verificherebbe un’enorme perdita di tempo e denaro per un errore che, con più attenzione, si sarebbe potuto evitare”.

 

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