L’intervento di Roberto Cenci (Consigliere M5S Lombardia) su La Prealpina.
Ottobre ci sta regalando giornate indimenticabili. Così alcuni giorni fa, inforcata la bici, munito di casco, occhiali e guanti, ho deciso di fare un giro.
Mi sono trovato a Comerio, dopo aver pedalato per mezzoretta, partendo da Besozzo. Li mi sono fermato a guardare il paesaggio, il mio sguardo è caduto sul nostro lago di Varese.
Ammiravo uno spettacolo indescrivibile, l’acqua azzurra rifletteva i raggi del sole, il lago sembrava abbracciato dal verde delle piante che lo circondano, in lontananza, come cornice, il monte Rosa, un quadro meraviglioso.
Purtroppo ho trovato il Rosa un poco “spelacchiato”, le alte temperature dovute ai cambiamenti climatici si vedono a vista d’occhio.
Mi sono tornate alla mente le parole di due miei professori, Ranzi e Marchetti, dell’Università degli studi di Milano.
Era il 1959, erano sulle sponde del lago “ammalato” per raccogliere campioni di acqua per capirne la malattia e la sua entità, era il primo lago “importante” italiano ad aver problemi di eutrofizzazione, cioè una fioritura anomala, eccessiva di alghe dovuta alle alte concentrazioni di fosforo.
Questo dannoso evento si è poi ripetuto nel tempo, aumentando la sua intensità e riducendone la biodiversità.
Per cercare di minimizzare il problema, negli anni 80 è stato costruito un anello circumlacuale che raccoglie le acque “nere” dei paesi.
Il problema non si è risolto, altri interventi sono stati attuati con esito negativo. Penso mancasse una strategia e una volontà di risolvere il problema, ricordo l’idea di utilizzare un’argilla artificiale per “legare” il fosforo presente nei sedimenti, mi opposi all’idea anche con i responsabili della società produttrice, oggi ne sono felice.
Arriviamo ai tempi nostri, finalmente si è creato un vero progetto completo che prende in considerazione il sistema fognario, gli scarichi abusivi, il controllo delle piante acquatiche, il prelievo delle acque profonde e un robusto set di analisi chimiche e biologiche.
Oggi la strada imboccata è giusta. Un ringraziamento va al presidente Attilio Fontana per il sostegno e per aver supportato il progetto, all’assessore Raffaele Cattaneo per il coordinamento e l’impegno serio e determinato, al consigliere regionale Emanuele Monti per aver trovato parecchi soldini senza i quali il progetto non potrebbe andare avanti, l’ingegnere Magni per l’organizzazione, la lista dei ringraziamenti sarebbe lunga, mi scuso per non aver citato tutti.
Mi perdoneranno i Lettori se ringrazio anche il gruppo MSS di Varese per avere sempre tenuta alta l’attenzione sul risanamento delle acque.
Oggi, dopo due annidi intervento, nonostante la presenza del malefico Covid, i risultati sono molto incoraggianti, i valori di concentrazione del fosforo sono passati da circa 90 microgrammi litri a poco più di 60, una riduzione importante.
Il prelievo ipolimnico, cioè delle acque profonde, ha portato via diverse tonnellate dell’elemento e proseguirà fino a quando inizierà la piena circolazione, si pensa di fermare il prelievo nelle prime settimane di gennaio.
Possiamo parlare di miracolo: entro massimo alcuni anni il lago tornerà a rivivere grazie a una vera collaborazione senza bandiere di partito ma con un solo scopo: far tornare balneabile il lago di Varese, ridare a tutti i cittadini la bellezza di uno splendido lago, il nostro amato lago di Varese.