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Disagi trasporto pubblico regionale, Verni: «Regione Lombardia rifiuta di rimborsare i pendolari»

Il Consigliere regionale Simone Verni, in seguito alla presentazione della sua interrogazione a risposta immediata: “Criticità nel servizio ferroviario erogato da Trenord nei mesi di luglio e agosto”, ha dichiarato: «Abbiamo assistito alla dimostrazione plastica di come Regione Lombardia continui a disinteressarsi dei problemi dei pendolari. Per chi ha subito enormi disservizi, o è stato lasciato a piedi, non è previsto alcun risarcimento, anzi è scattato pure l’aumento del costo del biglietto. Dopo i disagi e i disservizi durati tutta l’estate, ho chiesto a Regione Lombardia quali misure intendesse intraprendere per evitare che quanto accaduto potesse ripetersi e soprattutto in che modo intendesse risarcire i pendolari per il danno subito.

La risposta del governo regionale è stata agghiacciante: l’Assessore Terzi, non presente in Aula, ha fatto leggere un foglietto in cui veniva raccontato, attraverso l’abituale scaricabarile con RFI, quanto accaduto gli ultimi due mesi. Noi abbiamo chiesto cosa intendesse fare, quanto successo è tristemente noto, ovvero i disservizi sono proseguiti.

Regione Lombardia continua così a fregarsene dell’inaccettabile servizio offerto dalla “sua” Trenord.

Nella nostra regione il trasporto pubblico locale dovrebbe rappresentare un’eccellenza, ma la retorica demagogica del centrodestra lombardo, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, unito alla ormai acclarata inefficienza amministrativa ha saputo trasformare la locomotiva d’Italia in un vagone merci. La verità, che chiunque viaggia sui treni regionali conosce, ma che in quest’Aula la maggioranza rifiuta di riconoscere, è che il loro malgoverno ha riportato il trasporto pubblico locale ferroviario in Lombardia sia allo stesso livello di cinquant’anni fa, però con maggiori disservizi. Sostanzialmente stamattina Regione Lombardia ha nuovamente lasciato a piedi i pendolari a cui non rimborserà alcunché, per gli incredibili disservizi subiti.»

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