Idee in comune Nicola Di Marco

Mettiamo le Idee in comune #47 – Esponiamo la bandiera della pace sugli edifici comunali

Il Movimento 5 Stelle Lombardia ha predisposto una mozione per i gruppi locali, affinché i nostri rappresentanti all’interno dei Consigli comunali possano richiedere ai sindaci di poter esporre la “Bandiera della Pace e dei Diritti Umani” sui pennoni degli edifici comunali e negli uffici delle rappresentanze istituzionali accanto al gruppo di bandiere che rappresentano le forme politico-istituzionali nazionali ed europee.

Con questa mozione chiediamo anche che sindaci e giunte comunali aderiscano e partecipino alla manifestazione del 5 novembre, promossa da “Europe for peace”, di carattere apartitico e apolitico, alla quale hanno già aderito più di 500 sigle della società civile, laiche e cattoliche, tra cui Acli, Agesci, Aoi, Arci, Focsiv, Cnca, Movimento nonviolento, Archivio disarmo, Papa Giovanni XXIII, Fcei, Libera, Pax Christi, Gruppo Abele, più i sindacati.  

Anche in Regione Lombardia abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi di poter esporre la bandiera della pace accanto a quelle italiana, europea e di Regione Lombardia, che sventolano all’ingresso di Palazzo Pirelli in piazza Duca d’Aosta.

Contestualmente abbiamo chiesto al Presidente che Regione Lombardia partecipi alla manifestazione per la pace in programma il prossimo 5 novembre a Roma. Qualora i rappresentanti del governo regionale fossero impegnati per quella data, ho domandato la possibilità che sia delegato un altro rappresentante del Consiglio regionale.

Si tratta di piccoli gesti simbolici, volti a manifestare come la pace non sia più solo avvertita come speranza, ma piuttosto come un’urgenza, un appello che dai cittadini arriva forte e chiaro fino alle Istituzioni, che così facendo avrebbero modo di comunicare quanto la richiesta sia arrivata forte e chiara.

Fino a pochi mesi fa in Italia eravamo pochissimi, fra i quali il presidente Giuseppe Conte, ad invocare l’ascolto e il dialogo come unica possibile soluzione al confitto scoppiato in Ucraina a causa della sconsiderata aggressione da parte della Russia.

Oggi si moltiplicano le manifestazioni e le iniziative in questo senso. Per questo ci aspettiamo che si dia seguito alle nostre proposte.

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