Il Lago Bianco è salvo. Con lo stralcio delle opere di presa sul Lago Bianco, finalizzate all’alimentazione delle stazioni di innevamento artificiale di Santa Caterina, il Comune di Valfurva ha definitivamente archiviato il progetto.

Ora attendiamo le scuse di Regione Lombardia che fino a poco tempo fa ha sostenuto il progetto, rispondendo alla mia ultima interrogazione nel merito con una serie imbarazzante di scuse e banalità, con l’intento di non assumersi alcuna responsabilità, per fermare un progetto evidentemente deleterio per l’ambiente e per il territorio.

Voglio ringraziare il Comitato “Salviamo il Lago Bianco” per l’enorme lavoro svolto e la nostra eurodeputata Maria Angela Danzì, per aver sostenuto la battaglia anche a livello europeo.

Quello raggiunto è un ottimo risultato, ma non possiamo accontentarci. Ora, come giustamente ricordato dai cittadini e dal Comitato, bisogna riparare i danni fin qui fatti, ripristinando la situazione a com’era prima dello scempio fin qui compiuto e risarcendo la collettività per il danno arrecato. La politica che, nonostante le nostre segnalazioni, ha perseverato nel sostenere questo progetto, ora deve prendersi le proprie responsabilità.

Siamo certi che una gestione attenta, e non politicizzata, di un Parco Nazionale come quello dello Stelvio avrebbe impedito che un progetto, presentato 14 anni fa, potesse riprendere indisturbato il suo cammino senza alcuna obiezione. Inoltre, l’assenza, ancora oggi, di un Piano di gestione è un qualcosa di inaccettabile. Eppure, informata nel merito, la Giunta regionale ha preferito non sollevare obiezioni.
Per questo non ci accontentiamo di aver salvato il Lago Bianco.

Oggi chiediamo che cambi radicalmente la gestione dell’intero Parco dello Stelvio, sottraendola alle logiche dei partiti. Anche a costo che torni in mano allo Stato, in funzione dei pessimi risultati di Regione Lombardia.
Il Lago Bianco deve diventare il simbolo e l’esempio per la rinascita di tutto il Parco Nazionale dello Stelvio. Il simbolo della natura che vince sulla speculazione.

Paola Pollini M5S

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