Germania, Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi e Svezia hanno chiesto il bando di queste sostanze. Regione Lombardia dovrebbe esortare il Governo e il Parlamento ad aderire a questa iniziativa. Come M5S, lo abbiamo ribadito in Commissione Ambiente, durante l’audizione di ARPA e delle Direzioni generali competenti.
Quanto emerso in audizione ha fatto intendere che la situazione in Lombardia non sarebbe così grave come quella del Veneto o del Piemonte. Ribadiamo però che l’attenzione deve restare molto alta e che servono interventi concreti urgenti. Il monitoraggio avviato da ARPA nel 2017 da solo non basta, va completato con misure efficaci come, ad esempio, dotarsi di filtri più moderni, innovativi ed efficaci per i depuratori.
Esistono già diversi studi sull’utilizzo di sostanze alternative agli Pfas, non inquinanti e prive di rischi per la salute. Per questo la politica non ha scusanti, ma deve intervenire. Va ricordato che gli Pfas sono definiti sostanze perenni, perché il loro legame chimico è persistente e può essere sciolto solo da processi termici a 800 gradi di temperatura. Quindi una volta ingeriti permangono nell’organismo, procurando danni, per tutta la vita.
Spiace sottolineare come un esponente del partito di maggioranza relativa abbia bollato queste evidenze scientifiche come terrorismo, spingendosi ad approfondire la propria analisi fino al sostenere che anche le deiezioni umane inquinano. Fortunatamente l’atteggiamento del Presidente di Commissione ha confermato un approccio più serio alla problematica.
È stata infatti ribadita l’importanza di arrivare preparati alla scadenza di gennaio 2026, quando entreranno in vigore i nuovi limiti di legge e i nuovi obblighi riguardanti gli Pfas. Su questo punto c’è stata l’apertura delle Direzioni generali. L’ipotesi è quella di costituire un tavolo tecnico fra gli Enti competenti, le aziende, le associazioni ambientaliste per verificare l’eventuale necessità di nuovi laboratori, metodologie di analisi, aumento del personale tecnico e arrivare quindi pronti alla scadenza del gennaio 2026.
Come M5S continueremo a sollecitare Regione Lombardia e il Governo un cambio di passo, che porti a politiche più incisive a tutela dell’ambiente e della salute, con obiettivo finale la sostituzione degli Pfas con sostanze non pericolose.

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