Un’autostrada mai nata, 109 milioni di euro bloccati da parte di Regione, ma ha un piano finanziario bocciato dalla stessa Regione Lombardia, ed è oggetto di ricorso al tribunale amministrativo da parte di Stradivaria, la concessionaria che doveva realizzarla.
Questa è l’Autostrada Cremona-Mantova che tutti i politici sia di destra che di sinistra vogliono ma che finora vive solo sulla carta. I promotori di questa inutile opera sanno che l’unico modo per disincagliare un progetto morto e sepolto serve prima di tutto ridurre i costi e pompare i presunti benefici. Come? Scaricando porzioni di tracciato sulle spalle di altri soggetti e bloccare tutte le altre opere alternative che potrebbero sottrarre automobili e camion dalla strada a favore del ferro.
L’ultima novità riguarda proprio il TIBRE, la bretella autostradale che dovrebbe collegare A15, A1 e A22 che coinvolge complessivamente 85 km di tracciato quasi tutto in territorio emiliano e veneto ma che per un tratto di circa 8,5 km interessa anche la Lombardia e in particolare la futura autostrada Cremona-Mantova che con il TIBRE condivide proprio quei pochi km.
Lo dicono chiaro e tondo i firmatari del protocollo di intesa, tra i quali c’è anche Regione Lombardia: il TIBRE è funzionale all’Autostrada CR-MN. Quel protocollo di intesa è stato ratificato lunedì 1 luglio anche dalla giunta lombarda, peccato che, come giustamente ricordano i comitati che combattono l’ennesima valanga di asfalto e cemento, è una mera dichiarazione di intenti perché non individua chi dovrà coprire i costi di realizzazione delle opere che complessivamente ammontano a 8 miliardi di euro.
Nel computo totale del costo del TIBRE deve essere necessariamente contemplato anche il costo della CR-MN (oltre che della cispadana) perché le due opere sono funzionali l’una all’altra, ovvero, senza l’una non esisterebbe l’altra. Da qui il costo esorbitante di 8 miliardi di euro.
Mi unisco all’appello lanciato dai numerosi comitati ed associazioni del territorio che chiedono di fermare sia il TIBRE autostradale che la CR-MN in favore di opere ben più strategiche, utili e fondamentali come il TIBRE ferroviario in sostituzione di quello autostradale, l’accelerazione del raddoppio della linea Mantova-Codogno e la riqualificazione della SS 10.
L’impegno della Giunta regionale e del governo nazionale dovrebbero andare per quelle opere e non in inutili e fallimentari cattedrali nel deserto.

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