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In Lombardia i trasporti sono in tilt. Le annose criticità non sono andate in vacanza e i viaggi degli utenti continuano a essere pieni di disagi: ritardi e soppressione dei treni, mancati collegamenti dei Comuni con l’hinterland di Milano. Adesso il prefetto Sgaraglia ha chiesto ai sindaci dei Comuni interessati di segnalare le maggiori criticità in vista di un tavolo che partirà a settembre.
La Provincia di Milano conta 69 stazioni: in 6 di queste transitano ogni giorno 30mila viaggiatori e 1600 treni. Sono numeri monstre che rendono il problema di non facile soluzione. Ma non è una novità. È inutile continuare a sottolineare l’ovvio, ovvero che non possono essere adottate soluzioni semplicistiche. Lo sappiamo bene. Quello che chiediamo è che il problema venga affrontato seriamente con l’attenzione e la serietà necessaria.
Serve estendere le corse, aumentare i collegamenti con autobus e metro rispetto a Milano. Basta chiacchiere! Si deve passare ai fatti. La Regione guidata dal centrodestra sta continuando a fallire, lasciando i cittadini lombardi in balia di un servizio che fa acqua da tutte le parti e che non è degno, neanche lontanamente, di un Paese che si professa civile. Fontana che cosa vuole fare? Si vuole dare una svegliata o vuole continuare a lasciare il servizio di trasporto della Lombardia allo sbando?

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