Con la bocciatura della nostra mozione sullo Ius scholae il Consiglio Regionale ha dimostrato ancora una volta di non poter andare oltre le appartenenze politiche. Con Forza Italia che, di fatto, ha sconfessato la proposta di lavoro avanzata dal suo Ministro Tajani (e contenuta nel nostro documento), cedendo ai diktat di Lega e Fratelli d’Italia.
Siamo quindi di fronte ancora a “proposte balneari”, dopo quella dell’anno scorso sulla tassa sugli extra profitti si passa allo ius scholae. Dibattiti che terminano con la chiusura degli ombrelloni per stessa volontà dei proponenti.
Per noi il tema, invece, andava riproposto, in aule consiliari come quelle della Lombardia dove il centrodestra preferisce occuparsi di provvedimenti per l’installazione di cartelli stradali in “lingua lombarda” (con stanziamento di 1M) piuttosto che occuparsi dei problemi reali come è la trafila per per l’ottenimento della cittadinanza.
Abbiamo provato a dare un segnale a quei 200 mila ragazze e ragazzi, figli di nuclei familiari di origine straniera, che vivono in Lombardia e che frequentano le nostre scuole, ma il Consiglio ha preferito voltargli le spalle. Lasciandoli alla lunga e tortuosa trafila burocratica della Legge del ’92, non più al passo dei tempi.
Il M5S ribadisce la piena disponibilità a lavorare ad una riforma che veda la scuola come perno centrale nella costruzione di una società più giusta.

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