Quasi 4 milioni e mezzo di italiani hanno dovuto rinunciare a curarsi nel 2023. Una situazione drammatica che colpisce soprattutto i più deboli: 600mila persone in più rispetto all’anno scorso, costrette a scegliere tra la salute e la sopravvivenza economica. È inaccettabile che, nel nostro Paese, curarsi diventi un lusso! Questa crisi è la diretta conseguenza di anni di tagli indiscriminati alla sanità pubblica, portati avanti da chi oggi ci governa. Il governo Meloni, invece di tutelare il diritto alla salute, continua a far crescere le disuguaglianze!

La sanità privata è in forte espansione, con una spesa che cresce del 10,5%, mentre chi non può permettersi cure private rimane senza assistenza. La situazione è ancora più grave al Sud, dove le disuguaglianze regionali sono esacerbate dall’autonomia differenziata, una misura voluta dalla destra che legittima un Paese a due velocità. A Puglia e Basilicata va il merito di essere le uniche regioni del Mezzogiorno a rispettare gli standard dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), ma il resto del Sud è completamente abbandonato.

Il Sistema Sanitario Nazionale, un tempo fiore all’occhiello della nostra democrazia, è ormai sull’orlo del collasso. Negli ultimi quattro anni abbiamo perso oltre 11mila medici, stremati da turni massacranti e retribuzioni inadeguate, mentre la carenza di infermieri è allarmante: solo 6,5 ogni mille abitanti contro una media Ocse di 9,8. Non è solo una questione di numeri, ma di diritti violati. Questo governo preferisce investire in tagli alla sanità pubblica invece di trovare soluzioni concrete per rilanciare un settore vitale.

Il rapporto della Fondazione Gimbe parla chiaro: il Servizio Sanitario Nazionale si sta sgretolando, e con esso anche il diritto costituzionale alla salute. L’aumento delle disuguaglianze sociali ed economiche è ormai una realtà devastante. Meloni e la sua maggioranza, invece di affrontare questo disastro, continuano a tagliare risorse e a promuovere l’autonomia differenziata, che peggiorerà ulteriormente la situazione al Sud e nelle aree interne.

È tempo di fermare questa deriva! Il Movimento 5 Stelle lotta da sempre per un sistema sanitario pubblico, universale ed equo. Dobbiamo dire basta alle privatizzazioni selvagge e ripartire dai diritti fondamentali di tutti i cittadini, a partire dalla salute!

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