Animali In evidenza

Presidio Animal Equality, M5S presente

Una delegazione del Movimento Cinque Stelle Lombardia ha partecipato al presidio convocato da Animal Equality sotto Palazzo Lombardia, sede della giunta regionale, a sostegno delle richieste avanzate dall’associazione che si occupa di diritti degli animali.

Il video girato all’interno del mattatoio dell’azienda Belli di Cremona non lascia spazio a dubbi: le immagini sono la prova di come gli operatori abbiano agito, affinché gli animali patissero inutili sofferenze. Non ci stancheremo mai di ricordare come la legge vieti di arrecare inutili sofferenze agli animali destinati al macello. Motivo per cui la normativa obbliga a procedere stordendo i capi, di modo da impedir loro di provare sofferenza negli ultimi istanti di vita. Quando ciò non accade, come documentano le immagini del macello di Trigolo, il trattamento riservato agli animali sgozzati vivi nel pieno della loro coscienza, diventa mostruoso.
È proprio per impedire che tali mostruosità si ripetano che abbiamo interrogato Regione Lombardia, per chiedere all’Assessore se sia o meno a conoscenza dei fatti e se intenda predisporre misure urgenti e ispezioni straordinarie all’interno dei macelli lombardi.

La politica non deve ignorare queste mostruosità, soprattutto in una regione dove non si perde mai l’occasione per ribadire il mantra dell’eccellenza lombarda in campo agroalimentare.

Tutto quello che abbiamo visto e sentito in quel video non ha nulla a che vedere con l’eccellenza e chiediamo una seria e netta presa di posizione da parte della giunta di centro destra.

Purtroppo, sempre più spesso il lavoro di attivisti giornalisti e associazioni dimostra come comportamenti come quelli visti in provincia di Cremona non siano un’eccezione.

Ancora una volta, una funzione, quella della vigilanza e del controllo su situazioni simili, è lasciata scoperta dalle istituzioni. Mi auguro, che dietro la scarsità dei fondi messi a disposizione non vi sia una precisa volontà politica. Quella cioè di non disturbare i produttori, a scapito degli interessi non solo degli animali, ma soprattutto dei consumatori.

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