In evidenza Nicola Di Marco

CANDIDATURA SALA? PENSI A MILANO

I tentativi di auto-candidatura del sindaco Giuseppe Sala a governatore della Lombardia lasciano più di una perplessità. La prima domanda è inevitabile: chi lo sosterrebbe?
Forse i Verdi europei, a cui si è avvicinato prima di promuovere il maxi-condono edilizio a Milano? O il Partito Democratico, partito a cui non si è mai iscritto e con cui ha sempre avuto un rapporto altalenante? Oppure tornerà ad abbracciare Luigi Di Maio o tenterà di ricostruire un centro che ormai è solo un’ombra di se stesso?
A giudicare dalla sua frenesia nel rilasciare dichiarazioni sulla Lombardia, più che un candidato governatore, Sala sembra qualcuno che tenta di imbucarsi dove nessuno l’ha invitato. Un déjà-vu per chi ha visto in azione Letizia Moratti, una candidatura che non ha portato nulla di buono e da cui il fronte progressista dovrebbe aver imparato la lezione.
La Lombardia ha bisogno di un’opposizione credibile e alternativa al governo delle destre che dura da trent’anni, non dell’ennesima operazione politica calata dall’alto con il solito approccio turbo-liberista. Se Sala ha davvero a cuore il futuro del fronte progressista, faccia del suo meglio per occuparsi di Milano, perché dopo dieci anni di amministrazione il rischio è che la sua eredità sia una sonora sconfitta.

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