Nulla dovrebbe essere lasciato al caso nella gestione di Expo e del post-Expo, eppure tutto rimane confuso. Come è possibile non pensar male a questo punto? A settembre il dott. Sala si era impegnato per spingere Arexpo, la società che si occuperà di quasi tutto l’iter di dismalting del sito, affinchè firmasse il protocollo legalità e lasciasse bonificati e in regola tutti i terreni. Ma ormai il dott. Sala, com’è noto a tutti, lascerà Expo per dedicarsi alla corsa a sindaco di Milano. Allora chi porterà avanti questi impegni? Il possibile sostituto si è già defilato, prima ancora di essere nominato (avrà visto lungo?). Nel frattempo, sono mesi che cerchiamo di capire di cosa si occupa in concreto la Cabina di Regia, istituita a settembre per affrontare le tematiche e i piani d’azione del post Expo, e cosa stanno programmando su quell’area, ma Arexpo è il solito muro di gomma. Lo denunciammo poche settimane fa nel video “si sono accorti che Expo è terminato?”, ricordate?
Intanto da giorni è iniziato il valzer delle dimissioni. Il presidente di Arexpo Luciano Pilotti si è dimesso, l’AD Giuseppe Sala si è dimesso, la Presidente di Expo Diana Bracco si è dimessa, il presidente del consiglio di sorveglianza di Expo dott. Massimiliano Nova si è dimesso. Oggi si è dimessa la dott.sa Alessandra Dal Verme, un altro membro del CdA. Parallelamente, il Governo è da mesi che cerca di capire come entrare nella compagine societaria, nonostante lo stesso Pilotti a ottobre avesse dichiarato che sarebbe stato tutto fermo fino almeno a febbraio, se non addirittura aprile.
Per non parlare della querelle sui dati degli introiti della manifestazione universale, che finalmente hanno smosso anche altre forze politiche. Ora, anche secondo gli avversari del dott. Sala (prima dormivano?) Expo non avrebbe generato l’introito che tutti i politici, escluso il M5S, avevano avventatamente auspicato, diretto e indiretto. Come al solito ci avevano etichettato come “gufi”, ma chissà come mai alla fine della fiera (in senso letterale in questo caso!) le abbiamo sempre imbroccate tutte, alla faccia di tutti gli ipocriti che prima elogiavano Expo e lo stesso Sala e oggi si lamentano dei risultati e attaccano un avversario che fino a ieri era il salvatore della patria. In ogni caso è indubbio che qualunque sia la verità sul bilancio di Expo saremo di fronte a una sonora sconfitta. Se avremo una perdita in bilancio avremmo perso soldi dei cittadini, se avremo il pareggio di bilancio dichiarato dal dott. Sala avremmo fatto un investimento poco redditizio con i soldi dei cittadini. Soldi che potevano essere usati per le scuole pubbliche, per l’agricoltura, per il riassesto idrogeologico, ad esempio, per il Seveso, per la mobilità sostenibile, per il piano sulla riqualifica dell’aria. Insomma, soldi che potevano essere usati per generare benessere e valore aggiunto.
Poi c’è il capitolo riservato a Fondazione Fiera, su cui sarebbero dovuti ricadere i costi delle bonifiche dei terreni e che invece non sono ancora stati pagati, lasciando per ora tali costi sul groppone dei cittadini (alla fine sono sempre loro a pagare il conto!). Ci viene da pensare che questa situazione ora sia legata a doppio filo con il giro di poltrone, con Maroni che cerca di piazzare Bonomi (uomo della Lega) in Arexpo. Secondo voi un leghista, una volta in Arexpo, andrà mai a sollecitare un altro uomo nominato da Maroni, alias Benedini, presidente di Fondazione Fiera, per spingerlo a pagare?
E come dimenticarsi della piastra che avrebbe dovuto rivalorizzare l’area, per la quale Arexpo deve 75 milioni ad Expo Spa, e che invece potrebbe essere dichiarata NON riutilizzabile!
Ora, con i dati sul numero dei biglietti venduti per categoria ancora dispersi nelle nebbie, senza ancora nessuna certezza di bilancio, con il “fuggi fuggi” da Expo Spa e l’incertezza sul fronte Arexpo e Governo, stiamo davvero facendo una figura barbina di fronte ai milanesi, ai lombardi e a tutti gli italiani! Abbiamo chiesto un audit e mandato una lettera a Maroni per chiedergli di relazionarci martedì in aula sul tema dei biglietti. Lo farà? O è utile per Maroni che la bagarre rimanga solo sui giornali, dove si possono fare grandi “sparate” a scopi propagandistici senza poi far corrispondere nulla di concreto nelle istituzioni?
Quel che è certo è che nel caos di Expo e del post manifestazione finora hanno pagato solo i cittadini. Ma dove è finita la vera politica? A guardare tutta l’odissea Expo, sembra nascosta in conflitti di interesse, dietro a speculazioni e a favoritismi politici, candidature, nomine politiche e chissà se è nascosta anche dietro corruzione e illegalità, come spesso ci hanno abituato in questi anni. Expo doveva essere l’occasione del rilancio del paese, e invece siamo rimasti la solita “italietta” che sa gestire solo gli interessi di pochi privilegiati, dimenticandosi che dovrebbe essere attenta ai bisogni e alle tasche di TUTTI.
Silvana Carcano – Portavoce Regionale del M5S Lombardia