A settembre 2015, con due interrogazioni alla Regione Lombardia, abbiamo denunciato l’allarmante stato di contaminazione di un’area agricola, pari a circa 12 ettari, sita nel Comune di Carpiano. L’analisi effettuata dal Centro Comune di Ricerca di Ispra, diretto dalla Commissione Europea, attesta la presenza a tutt’oggi, oltre i limiti di legge, di metalli pesanti, diossine, PCB, furani e composti geno-tossici. Ciò è incompatibile con le regole europee sulla tutela dell’ambiente e della salute: per questo motivo il M5S, tramite due nuove interrogazioni di cui una in Regione Lombardia e l’altra in Europa, chiede lo STOP ai finanziamenti europei all’agricoltura ai proprietari di quest’area fino a quando non verrà attuata la bonifica degli stessi e chiede quali verifiche siano state effettuate a fronte dell’erogazione di finanziamenti europei all’azienda in questi anni .”
Al riguardo, l’Eurodeputata M5S Eleonora Evi, prima firmataria dell’interrogazione in Europa, dichiara: “Le regole europee sui finanziamenti all’agricoltura prevedono precise «condizionalità», vale a dire che le imprese agricole per poter accedere ai finanziamenti o co-finanziamenti europei devono rispettare precise norme nell’ambito della tutela del suolo, dell’ambiente, della salute. I terreni contaminati non dovrebbero essere utilizzati a fini agricoli, né ricevere finanziamenti all’agricoltura dai fondi europei. La cittadinanza è venuta a conoscenza della contaminazione oltre i limiti di legge solo grazie all’azione del M5S che a settembre 2015 ha denunciato il caso con due interrogazioni in Regione e che oggi presenta un’interrogazione anche in Europa. I finanziamenti pubblici europei, che sono pagati dalle tasse dei cittadini, devono essere stanziati a favore di aziende agricole che rispettano le regole e che garantiscono la salubrità dei terreni e dei prodotti agricoli”.
La Consigliera regionale M5S Iolanda Nanni, prima firmataria della terza interrogazione sul “caso Carpiano” (SCARICA QUI), dichiara: “Con questa nuova interrogazione, nelle more della bonifica dalla scoperta della contaminazione avvenuta ben 10 anni fa, abbiamo chiesto a Regione Lombardia, ente competente per l’erogazione dei fondi europei, di verificare se, in questi anni, nonostante la contaminazione dei terreni, l’azienda proprietaria abbia usufruito di fondi europei e se ciò sia compatibile con la normativa europea. Inoltre abbiamo chiesto che sia messo uno STOP all’erogazione di detti fondi fino a che la bonifica non sarà avviata e conclusa. E’ da Ottobre 2015 che chiediamo che sia apposto su quest’area agricola contaminata un divieto di coltivazione e di allevamento, nonché una recinzione che vieti l’accesso al pubblico. Su quest’area infatti possono circolare persone, totalmente ignare dello stato di contaminazione, nonché animali da allevamento. Solo dopo la nostra denuncia, l’ASL ha condotto i primi campionamenti su latte e su carne nonostante l’azienda agricola rifornisse da anni un noto marchio italiano del latte.”