Non molti sanno che, nel Comune di Parona Lomellina (PV), sono stoccati, all’interno di un capannone della ex-Vedani oggi Intals Somet s.p.a., oltre cento tonnellate di rifiuti di alluminio, in gran parte radioattive con presenza dell’isotopo radio 226, che dimezza la propria carica radioattiva dopo 1.600 anni.
Il M5S Lombardia ha portato il caso in Regione con un’interrogazione (SCARICA QUI) a prima firma della Consigliera regionale pavese Iolanda Nanni nella quale chiede l’attivazione degli enti regionali preposti (ARPA e ASL) per i necessari controlli e l’individuazione di siti alternativi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi.
Iolanda Nanni dichiara: “E’ impensabile che Parona e la Lomellina, territori già martoriati sotto il profilo ambientale e sanitario, si facciano carico anche di questa enorme quantità di rifiuti radioattivi che sono stati “sbolognati” dalla provincia di Bergamo e attualmente si trovano in un sito NON a norma, con conseguente pericolo per la salute umana e per l’ambiente.
“Quella di Parona – conclude Nanni – è una situazione che si trascina dal 2011, nel silenzio delle Istituzioni che non hanno adeguatamente dato pubblicità e informazioni puntuali alla cittadinanza. Nel 2011 infatti avvenne il primo trasferimento di 7 cassoni di rifiuti radioattivi da Ambivere (BG) a Parona, senza che la cittadinanza fosse stata debitamente informata. Nell’interrogazione denuncio, fra l’altro, i ritardi e le inadempienze con cui è stata gestita l’intera vicenda. Innanzitutto 7 dei dieci cassoni contenenti i rifiuti radioattivi sono stati trasportati a Parona senza essere stati previamente incapsulati nei contenitori di cemento con fusti in acciaio previsti dalla legge, anzi 6 di questi erano coperti da meri teloni come accertato dalla società stessa nel primo rapporto risalente a Giugno 2011. La società sostiene che verranno incapsulati entro fine anno, ma è dal 2011 che giacciono senza adeguate misure di protezione. In particolare, l’incapsulamento nel cemento e in fusti di acciaio serve anche a prevenire la dispersione di polveri radioattive: ricordiamo che i rifiuti stoccati a Paronacomprendono polveri radioattive estratte dai filtri dello stabilimento di Ambivere. Inoltre, ho fatto presente alla Regione che il capannone in cui sono stati depositati i cassoni non rispetta i requisiti di legge dei depositi di rifiuti radioattivi, è un banale capannone industriale come tanti che espone, quindi, rischi di dispersione delle sostanze letali radioattive. Tali gravissimi ritardi e criticità sono intollerabili in una materia così delicata quale la gestione dei rifiuti radioattivi. Nell’immobilismo complice di tutta questa vicenda da parte dell’Amministrazione di Parona, abbiamo quindi attenzionato la Regione”.
” La Provincia di Pavia – continua Nanni – e in particolare la Lomellina, terra del riso e delle garzaie, detengono tristi primati nazionali, in fatto di inquinamento, con dati relativi a patologie tumorali e decessi spaventosi. Non è assolutamente accettabile che ora divenga anche la discarica dei rifiuti radioattivi. Questo perché, ammesso e non concesso che venga prima o poi realizzato a Parona un sito di stoccaggio a norma di legge per rifiuti radioattivi, promesso dalla società, chi ci assicura che un domani in questo sito di stoccaggio verranno depositati solo e unicamente i rifiuti radioattivi già presenti sul territorio, e non verranno importate ulteriori tonnellate di rifiuti radioattivi?”
“Questa forma di gestione dello smaltimento dei rifiuti – continua Nanni – avvantaggia solo chi fa business sulla pelle dei cittadini mediante un “via libera” scellerato di amministrazioni locali che evidentemente non hanno a cuore la tutela del territorio. Va infatti sottolineato che la localizzazione a Parona del sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi non è frutto di alcuno studio o analisi. Mentre in altri Paesi lo stoccaggio avviene di prassiin profondità geologica, ad esempio in vecchie miniere esaurite, che garantiscono barriere naturali: in Provincia di Pavia invece si sta ipotizzando la creazione di un deposito in superficie, all’interno di un Comune abitato e in un territorio caratterizzato da falde affioranti! Questo per il M5S è inconcepibile e chiediamo a gran voce che Regione intervenga per scongiurare un’ipotesi così nefasta.