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Cultura in Lombardia, poca innovazione e risorse: ok sostegno dialetti, lingua lombarda è solo propaganda leghista

Il M5S Lombardia si è astenuto, nel corso del Consiglio regionale di oggi 27 settembre 2016, alla votazione della legge: “Politiche regionali in materia culturale – Riordino normativo”.

“E’ una legge che non contiene nessuna novità o innovazione nella promozione e nel sostegno della cultura in Lombardia. La Maggioranza si è approvata una semplice sintesi di leggi già esistenti, un testo unico certo utile come punto di riferimento, ma che guarda al passato e non al futuro”, spiega Andrea Fiasconaro, consigliere regionale del M5S Lombardia, motiva l’astensione al voto.

“Questa legge – aggiunge – non risolve i problemi storici del settore culturale. Sulle biblioteche, per esempio, si doveva osare un progetto all’avanguardia per ampliare la domanda e l’offerta e renderle veri hub di promozione, produzione e diffusione della cultura. Ancora una volta, ai sistemi bibliotecari lombardi vanno solo le briciole, mentre si potevano immaginare nuovi modelli di fundraising.Mancano anche le risorse per i giovani e la creatività: le start up creative andavano sostenute con più determinazione perché possono produrre innovazione. Non abbiamo condiviso la scelta politica di investire le uniche risorse aggiuntive a disposizione, e cioè 150 mila euro, nel finanziamento della promozione della fantomatica ‘lingua lombarda‘. E’ un peccato non salvaguardare il nostro patrimonio di dialetti e di tradizioni locali, ma spendere per finanziare un fuorviante obiettivo identitario dei leghisti“.

“Tra le sollecitazioni del M5S Lombardia alla Giunta Maroni che il Consiglio ha approvato c’è il miglioramento dell’accessibilità al Fondo di garanzia per il credito per lo spettacolo e le imprese culturali e creative. Vogliamo infatti rendere più facile la richiesta e l’acquisizione di finanziamenti, anche europei e siamo riusciti a inserire, nel testo della legge, il concetto di crowdfunding per intercettare i contributi dei privati per sostenere i progetti promossi dai territori. Abbiamo puntato anche sulla creazione d’incubatori per le imprese culturali e creative; la valorizzazione dei siti per l’archeologia industriale e l’adozione di tecnologie innovative per la conservazione del patrimonio storico architettonico lombardo. C’è stato anche spazio per il sostegno dell’accessibilità alle attività artistiche e ai luoghi della cultura per le persone con disabilità. E’ chiaro che con uno sforzo maggiore si poteva dotare la Lombardia di una legge per il sostegno alla Cultura degna di questo nome e al passo con i tempi“, conclude Fiasconaro.

Tutti gli ordini del giorno proposti dal movimento e approvati dal Consiglio regionale:

– Valorizzazione e sostegno per i siti di archeologia industriale (catalogazione, riutilizzo a scopo sociale);

– Spettacolo dal vivo, promuovere lo sviluppo di attività professionali artistiche di persone con disabilità;

– Creazione di incubatori, coworking space, cluster per le Imprese culturali e creative lombarde;

– Diffondere le tecnologie innovative per la conservazione programmata del patrimonio storico architettonico;

– Fondo di garanzia in materia di cultura, partecipare tramite Finlombarda al Fondo di garanzia istituito Fondo Europeo per gli investimenti per le imprese culturali e creative. Agevolare l’accesso al Fondo di Garanzia istituito da Regione Lombardia.

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