Il Movimento 5 Stelle Lombardia ha depositato oggi una risoluzione in Commissione Territorio e Infrastrutture che chiede di fermare il progetto di Pedemontana.
L’iniziativa, nata dal confronto tra il Movimento e i comitati e le associazioni locali, porta finalmente in Regione una voce fuori dal coro su di un’opera immaginata 50 anni fa in condizioni urbanistiche, industriali e ambientali del tutto diverse e che, se realizzata per intero, costerà 5 miliardi di euro.
Sono numerose le criticità rilevate dal Movimento 5 Stelle e dai comitati locali della Brianza alla realizzazione della Pedemontana. Tra queste la costruzione di una grande infrastruttura su di una zona ancora inquinata dalla diossina di Seveso e l’assenza di una copertura finanziaria per la realizzazione dell’intera infrastruttura, di cui sono stati avviati i lavori solo per alcuni lotti.
All’incertezza dei tempi di realizzazione si aggiunge l’insostenibilità ambientale della costruzione, la superficie della Provincia di Monza e della Brianza infatti è tra le più urbanizzate d’Italia. Sono poi stati rilevati diversi profili di illegittimità al progetto, tanto che presso il Tar è depositato un ricorso in attesa di giudizio. Pedemontana si spingerebbe poi persino, grazie ad una deroga, all’interno dell’area del “Bosco delle Querce”, un sito della memoria per l’incidente di Seveso che accoglie nel sottosuolo vasche di materiale inquinato.
Il Movimento 5 Stelle chiede alla Regione Lombardia un passo indietro e, come si legge nell’atto, di “limitare la realizzazione dell’opera infrastrutturale alla tratta A (tra lo svincolo di Cassano Magnago sulla A8 e lo svincolo di Lomazzo sulla A9) e le tangenziali di Varese e Como”.
Gianmarco Corbetta, portavoce di Movimento 5 Stelle e primo firmatario della risoluzione, dichiara: “Finalmente nelle istituzioni si da voce ad una posizione condivisa a molti cittadini, comitati e associazioni ma che non ha mai trovato una sponda politica in Regione”.
“Questo atto costringerà tutti i gruppi politici, con il voto in commissione, a esprimere la loro idea di futuro della Lombardia. Il nostro no a Pedemontana non ha nulla di ideologico ma interpreta perfettamente l’idea della Lombardia nella quale ci piacerebbe vivere: meno traffico non vuol dire più autostrade ma più trasporto pubblico e meno auto. Abbiamo bisogno di un cambio di paradigma culturale: costruire autostrade non è sinonimo di progresso e sviluppo economico. Da questo punto di vista il grande lavoro svolto dai comitati locali è la dimostrazione che come spesso succede i cittadini sono più avanti dei politici” , argomenta Corbetta.
La risoluzione del Movimento 5 Stelle chiede anche “un tavolo di verifica dell’effettiva realizzazione di tutte le compensazioni ambientali e “l’ampliamento del Bosco delle Querce”.
“Fermare l’opera ai lavori già in essere non basta. Con la risoluzione vorremmo che in regione ci si assumesse la responsabilità di prevedere l’inedificabilità ai lati dei tratti della autostrada già in costruzione, a istituire nuovi parchi regionali e a prendere ulteriori precauzioni, fino alla bonifica, delle aree ancora oggetto di contaminazione da diossina, indipendentemente dal passaggio del mostro di cemento”, conclude Corbetta.