“Sul Nerviano non possono andare in fumo altri soldi pubblici, la situazione è insostenibile, la continuità aziendale è evidentemente a rischio”, il consigliere regionale del M5S Lombardia Stefano Buffagni ha scoperchiato l’ennesima grana regionale denunciando che il Nerviano Medical Sciences, il centro di ricerche sui farmaci contro il cancro, è a rischio fallimento, nonostante i lauti finanziamenti pubblici che ha ricevuto e che sono nell’ordine delle centinaia di milioni di euro.
La radiografia dell’istituto non lascia dubbi il centro di ricerca, controllato dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB), un’istituzione di diritto privato costituita da Regione Lombardia, ha già ricevuto 150 milioni di euro di finanziamenti pubblici e deve restituire 180 milioni di euro a Unicredit, e 25 milioni a Bps.
E non sembrerebbe esserci soluzione (tanto che senza la denuncia di Buffagni il problema sarebbe rimasto sotto il tappeto) tra debiti con le banche, un bilancio, quello del 2015, non è ancora chiuso e in ritardo di almeno 6 mesi e l’arrivo di un manager da 235 mila euro all’anno che, come ha candidamente ammesso Andrea Agazzi, il presidente di Nerviano: “Non rappresenta una condizione sufficiente a bloccare il fallimento”.
Il M5S Lombardia si era già mosso nell’aprile scorso denunciando, nell’aula consiliare, sempre per bocca di Buffagni: “Stiamo andando a rilento, non sappiamo dove sono finiti più di 100 milioni di euro di finanziamento al centro e la due diligence, che condividiamo, va attivata contestualmente a una commissione regionale d’inchiesta. Sono mesi che il Nerviano è nell’occhio del ciclone per scelte gestionali assurde. E’ chiaro che viene da pensare che i partiti abbiano interessi diretti sul Nerviano. Le forze politiche non possono fare da spettatori in questa vicenda”.
Buffagni ha rincarato la dose e chiesto di mettere immediatamente all’ordine del giorno la questione in una riunione congiunta delle commissioni Bilancio e Sanità del Consiglio regionale della Lombardia: “È necessario intervenire urgentemente e con decisione. Oggi l’azienda è a rischio fallimento e la palla è in mano alle banche. Visto tutti i soldi regionali che sono stati messi, bisogna trovare una soluzione. L’unica che noi vediamo è quella del concordato preventivo (un tentativo di risanamento aziendale sotto la sorveglianza del Tribunale fallimentare). Il rischio di rimanere ancora una volta inermi davanti a questa situazione è di affossare anche la Fondazione biomedica, garante finanziario nonché socio per Nerviano, andando a creare ulteriori danni al settore della ricerca in Lombardia”. E questo è solo un primo passaggio, andranno poi verificate le responsabilità di chi ha fallito usando il denaro dei cittadini: “ora è il momento di salvare il cento di ricerca ed è quello che ci preme maggiormente, ma non dimentichiamo la necessità di fare un audit sul passato perché è necessario anche capire dove sono finiti tutti i milioni di soldi pubblici”.