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Regione Lombardia provveda alla bonifica della falda superficiale a Spinadesco e Cremona. Interrogazione M5S.

E’ questa la richiesta del M5S alla Regione contenuta nell’interrogazione presentata, a prima firma della Consigliera Regionale M5S Iolanda Nanni, congiuntamente coi colleghi pentastellati Andrea Fiasconaro, Paola Macchi e Stefano Buffagni.

Tra i Comuni di Cremona e Spinadesco, a sud dell’Acciaieria ARVEDI, l’autorità pubblica di controllo ha accertato la presenza di tetracloroetilene nelle acque della falda. Tale sostanza è un composto nocivo, nonché classificato potenzialmente cancerogeno dallo IARC (International Agency for Research on Cancer) e dannoso per la salute e per l’ambiente.

Il principio ‘Chi inquina, paga’ qui non vale? Le autorità pubbliche non sono riuscite a rintracciare chi ha versato in maniera abusiva tale sostanza pericolosa, utilizzata di solito come solvente nell’industria. Pertanto, a dover provvedere sono gli enti locali. Ma mancano di fondi. E dal 2015 la Regione Lombardia, a fronte di richieste degli enti locali cremonesi, rifiuta di assegnare risorse per la bonifica, dimostrando totale disinteresse verso la popolazione cremonese.”

Con la stessa solerzia con cui Regione Lombardia finanzia a fondo perduto (ben tre milioni di euro!) investimenti dell’industria ARVEDI e la manutenzione delle principali arterie stradali che la collegano, ancora prima che gli investimenti fossero stati autorizzati, il Pirellone dovrebbe avere a cuore l’ambiente e la salute dei cittadini, provvedendo celermente alla bonifica delle acque sotterranee, come chiede il M5S con la nostra interrogazione! La Giunta Maroni deve trovare risorse per consentire di avviare una bonifica necessaria per garantire la salute e il ripristino ambientale, aspetti, questi, non meno importanti, né secondari rispetto allo sviluppo economico.

Tra l’altro in un periodo così siccitoso che provoca danni enormi all’agricoltura, settore vitale per la provincia cremonese, la Provincia di Cremona ha autorizzato in breve tempo ben cinque pozzi ad uso industriale, contrariamente ai vincoli deliberati dal consiglio provinciale e alle risultanze di corposi studi ufficiali che evidenziano in questa zona un profondo deficit idrico, il più pesante dell’intera provincia cremonese, fattore che avrebbe dovuto portare al diniego di ogni ulteriore nuovo pozzo, di qualsiasi natura. Ma non è finita qui. Abbiamo appreso che una discarica, situata vicino al Canale Navigabile di Cremona, mostra un’anomala usura dei teli atti ad evitare che sostanze presenti nei rifiuti penetrino nel terreno. Senza dimenticare che, nelle falde sotterranee, come emerge dai piezometri installati nei pressi del sito industriali lì ubicato, le acque raggiungono temperature di oltre 60° contro i 15° circa che si aspetterebbero le autorità di controllo. Che cosa sta succedendo? Perché qualcosa sta succedendo! A questa domanda nessuno, dal 2015, ha dato una risposta. Ed è per questo che abbiamo portato la questione sul tavolo dell’Assessore Regionale all’Ambiente chiedendo risposte concrete”.

In questa area, tutti concentrati in poco spazio, si presentano una serie di aspetti critici drammatici e preoccupanti che Regione Lombardia non può più ignorare. A maggior ragione, considerando che la Regione ha precisi obblighi di preservazione della qualità e quantità delle acque indicate nel “Piano di Tutela delle Acque. La Regione Lombardia dimostri ora che ha a cuore anche l’ambiente cremonese.

Iolanda Nanni – Consigliere Regionale del M5S

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