Spesso quando parliamo di consumo di suolo, abbiamo la sensazione che l’argomento venga percepito come distante dalla nostra quotidianità. Falso. Consumo di suolo è l’ennesima inutile superstrada che va a mangiarsi i terreni agricoli, consumo di suolo è il mega centro commerciale costruito nel parco, consumo di suolo sono le nuove palazzine in periferia, mentre le case in centro cadono a pezzi.
Evidenze scientifiche hanno dimostrato come il consumo di suolo sia strettamente legato ai cambiamenti climatici e all’incremento delle temperature su scala globale, oltre ovviamente al dissesto idrogeologico. I dati mostrati dall’ultimo rapporto Ispra sono inquietanti. Il territorio che quotidianamente viene sacrificato al cemento cresce ad un ritmo di trenta ettari (circa trenta campi da calcio) al giorno.
La Lombardia è uno dei territori maggiormente cementificati d’Italia. La provincia di Monza-Brianza è quella con il tasso di cementificazione più alto, seguita da Napoli e Milano. Più in generale è l’intera pianura Padana a rischiare di essere mangiata dal cemento.
Pianificazione enti territoriali e supremazia dell’interesse collettivo su quello del singolo privato, questi devono essere i principi dai quali muovere verso un futuro in cui il consumo di suolo venga finalmente fermato. Questo è ciò che chiede il nostro territorio, la nostre Regione, il nostro Pianeta. Senza dimenticare un altro aspetto di grande rilevanza riguarda: i costi. Oggi siamo in grado di stimare con precisione il prezzo che la collettività deve pagare per l’ennesima speculazione edilizia, in termini di servizi ecosistemici. In altre parole, quando andremo a valutare l’impatto del nuovo centro commerciale, potremmo farlo non solo in termini ambientali, ma anche in termini economici, stimando con esattezza il costo di quei servizi ecosistemici (funzioni perse dal suolo edificato: sequestro CO2, impollinazione, drenaggio delle acque) sacrificati per sempre alla cementificazione selvaggia. Un’innovazione importante al fine di rendere i cittadini sempre più coinvolti, all’interno delle scelte legate al proprio territorio.
E’ muovendoci attraverso questi princìpi che vorremo scrivere per la Lombardia una legge che metta finalmente un freno al consumo smodato di suolo. Durante la scorsa legislatura avevo provato personalmente a scrivere una legge sullo stop al consumo di suolo in Parlamento. Iniziativa affossata dai partiti, sempre pronti a strizzare l’occhio agli amici speculatori. Adesso siamo più numerosi in Lombardia e siamo la prima forza politica a livello nazionale. Il Paese chiede di prenderci delle responsabilità e di farlo anche per il nostro territorio. Personalmente, e come gruppo, non abbiamo alcuna intenzione di sottrarci.
Massimo De Rosa – Consigliere Regionale del M5S Lombardia