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Al via il reddito di cittadinanza: riecco l’uguaglianza e la dignità

Il reddito di cittadinanza è uguaglianza e dignità.

Migliaia di italiani e di lombardi vivono in totale povertà. Fin qui erano abbandonati al loro destino per colpa dei partiti capaci solo di fare propaganda, ma non di cambiare le cose. 

A partire da oggi anche questi cittadini in difficoltà potranno presentare la domanda di richiesta del reddito di cittadinanza presso gli Uffici Postali, i CAF Centri di Assistenza Fiscale convenzionati e online, sul sito dedicato, per chi è in possesso di SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Per Dario Violi , “grazie al M5S che in un anno ha mantenuto una promessa del programma elettorale, decine di persone possono ricominciare a vivere. Con il M5S al Governo la tutela delle persone in difficoltà e la lotta alle disuguaglianze è legge dello Stato. Nessuno deve rimanere indietro. Il 6 marzo sarà ricordato come una splendida giornata per il nostro Paese”. 

Per Massimo De Rosa “È un risultato al quale abbiamo sempre creduto. Penso alle persone che aiuteremo in maniera concreta e ripenso a quanto a lungo i cittadini siano stati costretti ad ascoltare prima le false promesse dei partiti e poi a subire le bugie della loro propaganda con lo slogan: è irrealizzabile, non lo farete mai. È importante ricordare che, prima della presentazione delle domande, sarà indispensabile aver richiesto l’ISEE ed esserne già in possesso. Questo indicatore, infatti, è uno degli elementi fondamentali per verificare il diritto al beneficio che è legato anche a requisiti su cittadinanza, patrimonio immobiliare e finanziario e reddito dichiarato.”.

Polemiche e distinguo non sono mancati. Proprio questa mattina l’Assessore regionale all’Istruzione, formazione e lavoro Melania Rizzoli commentando il via libera alle domande per il reddito di cittadinanza ha dichiarato “”Noi non siamo prevenuti, però vogliamo agire secondo legge, perché se non dovesse funzionare non vorremmo che le responsabilità venissero attribuite alle Regioni”. E ha espresso dubbi sulle regole di ingaggio dei “navigator”.

Per Dino Alberti, consigliere regionale del M5S Lombardia se “l’Assessore vuole agire secondo la legge. Lo faccia a partire dall’assunzione da parte della Regione dei dipendenti dei Centri per l’impiego, che sono stati lasciati in balia delle Province. Lo impone la normativa nazionale e lo hanno fatto tutte le altre regioni.
Prendiamo atto poi che la più grande preoccupazione di Regione Lombardia legata al reddito di cittadinanza è l’ingaggio dei navigator. Sono questioni risolvibili per una riforma così ampia e rivoluzionaria che ha restituito dignità e speranza a migliaia di persone e di famiglie. Le testimonianze di decine di persone fuori dai CAF chiariscono ogni dubbio: il reddito di cittadinanza andava fatto perchè in troppi sono rimasti indietro a causa di partiti incapaci di far fronte al problema della disuguaglianza e della povertà”.

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