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Corruzione. A2A e AMSA, Milano e Brescia non hanno nulla da dire?

A2A AMSA e le amministrazioni comunali di Milano e Brescia non hanno nulla da dire in merito ai fatti che hanno coinvolto l’ex municipalizzata di Milano controllata dal colosso dei servizi pubblici A2A?

Dalle carte emergono fatti di una gravità inaudita che non possono essere liquidati con il classico telegramma di rito: “piena fiducia nella magistratura”. Mi chiedo quali provvedimenti intendano adottare i due soci di peso e la dirigenza di A2A noi confronti del personale AMSA coinvolto nell’inchiesta.

Coinvolti sono Mauro De Cillis, Procuratore di AMSA s.p.a. nonché Responsabile Operativo della stessa ma riveste molteplici cariche nel gruppo A2A, in cui è entrato nel 1985. Siede nel Cda di A2AAMBIENTEs.p.a. e di GELSIA AMBIENTE s.r.l. partecipata da A2AINTEGRAMBIENTE s.r.l.di cui è anche amministratore unico.

Nella relazione del GIP si legge:

“nel suo ruolo di dirigente responsabile, egli ha molteplici funzioni fra cui quella del coordinamento della funzione commerciale, responsabile del budget e del piano di investimenti, oltre a sovraintendere 5 dirigenti delle unità operative di AMSA dislocate sul territorio fra cui quelle di Primaticcio(di cui è dirigente Gian Paolo RIVA) e Olgettina

Gian Paolo Riva è dipendente AMSA almeno dal 1997 e dirige l’unità operativa di Primaticcio.

Sergio Salerno è dipendente AMSA dal 2000 ed è segretario aziendale in igiene ambientale A2A in rappresentanza del sindacato FIADEL (sigla maggioritaria in AMSA con 800 iscritti).

I rapporti tra D’ALFONSO (Amministratore Unico della ECOL-SERVICE Srl) e SALERNO, prima, e tra il primo e DE CILLIS Mauro, poi, sono nati grazie all’intervento di TATARELLA Pietro consigliere comunale di Milano e membro della Commissione “Verifica e Controllo Enti Partecipati” nonché candidato alle elezioni europee per Forza Italia.

Si legge ancora nella relazione:

“le singole operazioni di illecite acquisizioni di lavori pubblici da parte della ECOL-SERVICE SRL, rientrano in un progetto estremamente più ampio che, in prospettiva, secondo il programma criminoso ideato dagli interessati (DE CILLIS ha infatti manifestato l’intenzione di esternalizzare importanti servizi ora svolti con personale proprio), consentirà all’impresa di D’ALFONSO di aggiudicarsi un numero sempre maggiore di lavori pubblici;
il pagamento delle tangenti avviene con cadenze regolari, all’incirca mensili, permettendo così la circolazione del contante con maggior sicurezza, evitando che l’imprenditore debba anticipare ai pubblici funzionari somme rilevanti;”

Quindi, mentre AMSA si accingeva a NON rinnovare il contratto di centinaia di dipendenti precari additando la responsabilità al decreto Dignità, tramava nell’ombra per esternalizzare i servizi che invece potevano e dovevano essere svolti dal personale interno della società.

E quale sarebbe il ruolo di Salerno e della FIADEL? Quali erano i veri rapporti con il De Cillis? Erano al corrente di queste intenzioni? Mentre Salerno tramava con il funzionario AMSA, con quale coraggio andava nelle assemblee dei sindacati a raccontare le battagli condotte per mantenere i posti di lavoro?

Come risposta a questa inchiesta A2A e AMSA dovrebbe ritirare tutti gli appalti, cancellare le gare in corso, bloccare le esternalizzazioni e obbligare la riassunzione di TUTTI i dipendenti precari lasciati a casa in questi anni e illusi con la promessa della stabilizzazione.

Dino Alberti, consigliere regionale del M5S Lombardia

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