Come noto, per il Movimento 5 Stelle e il Comitato Beni Comuni, Brianzacque non è legittimata a gestire il servizio idrico in Provincia di Monza e Brianza perché priva dei requisiti necessari all’affidamento diretto. Per opporsi all’affidamento a Brianzacque proprio il Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza aveva presentato, già agli inizi del 2012, Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica; poi, nel luglio 2013, lo stesso Comitato, insieme al Movimento 5 Stelle, aveva presentato un ricorso al Tar di Milano. La società infatti, al momento dell’affidamento non era completamente pubblica (a prevalente ma non esclusivo capitale pubblico) e il suo capitale non risulta tuttora posseduto direttamente dai Comuni. L’affidamento temporaneo del servizio, che si sarebbe dovuto interrompere nel dicembre 2011, è stato più volte prorogato illegittimamente e in barba al risultato del referendum sull’acqua del luglio 2011 che ha detto un “sì” definitivo all’acqua totalmente pubblica con affidamento diretto del servizio ai comuni.
In attesa del responso del TAR, è intervenuto il Consiglio di Stato, investito della questione dalla Presidenza della Repubblica. Il Presidente della Repubblica decide sui ricorsi dopo aver ricevuto un parere dal Consiglio di Stato. Come reso noto il 3 gennaio 2014, il Consiglio di Stato, che esprimerà un giudizio risolutivo sull’affidamento del servizio, ha chiesto un parere all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) sulla legittimità dell’affidamento.
“Dato che sulla vicenda l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha già preso più volte una posizione chiara e favorevole alle nostre tesi – dichiara Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – non bisogna essere dei fini giuristi per capire di che tenore sarà il parere e quali conseguenze né trarrà il Consiglio di Stato nel proporre la decisione alla Presidenza della Repubblica. Ho la piacevole sensazione che non dovremo aspettare la fine del lungo iter del ricorso al Tar per sapere come andrà a finire questa intricata vicenda. Credo che quegli amministratori locali che si erano affrettati ad archiviare la vicenda dell’affidamento a Brianzacque come pienamente rispettoso della legge dovranno ricredersi ben presto.”
“Incredibilmente nelle delibere comunali sull’affidamento del servizio a Brianzacque, approvate alla fine dell’anno scorso, nessun Comune ha ritenuto di citare nelle premesse i rilievi della AGCM e le azioni intraprese del Comitato – dichiara il portavoce del Comitato Biagio Catena – E’ segno di una maleducazione istituzionale che le Autorità autonome e giudicanti valuteranno sicuramente in termini di carenza di motivazioni degli atti in impugnazione. Oltre a tutta un‘altra serie di vizi che abbiamo già provveduto a segnalare all’Autorità, con l’intento di riaffermare il principio del rispetto della legalità nella gestione della cosa pubblica”.