Dopo un anno dalla bocciatura della mozione per l’emergenza PSA arriva il parere di Ispra, sul calendario venatorio 2024, sulla gestione del cinghiale.
Ispra conferma le nostre proposte, giuste, ma inascoltate, per tutelare il comparto suinicolo e l’export lombardo. Ora è tardi per tutte quelle aziende che hanno dovuto sterminare migliaia di capi. Considerato che la presenza della peste suina africana continua ad ampliarsi all’interno del territorio regionale, Ispra chiede di limitare il periodo di prelievo per la caccia al cinghiale in forma collettiva (braccata e girata). A questo riguardo, in aree di presenza della PSA o dove vi è il rischio che il virus sia arrivato ma non sia stato ancora rilevato, si raccomanda altresì di limitare tutte le forme di caccia collettiva che utilizzano ausiliari (caccia in braccata alla volpe e alla lepre) poiché il disturbo sulla specie cinghiale può causare un incremento, anche rilevante, della mobilità di questi animali.
Tale situazione può incrementare in maniera non trascurabile il rischio di un’ulteriore diffusione della malattia, in particolare nel caso in cui si feriscano dei cinghiali infetti, o se il recupero degli animali non venga effettuato adottando le misure di biosicurezza.

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