Un anno fa il centrodestra rideva di fronte le nostre proposte volte al contenimento del virus, definendole allarmismo. Sappiamo come è andata a finire.
Oggi, mentre la peste suina dilaga nelle province lombarde e il commissario straordinario convoca riunioni on line (proprio per evitare il diffondersi del virus), l’Assessore Beduschi chiede uno sforzo collettivo. Ancora una volta, di fronte a un’emergenza sanitaria dilagante – stupisce il silenzio dell’Assessore al Welfare Bertolaso – il centrodestra risponde arroccandosi in quella che sembra più una difesa d’ufficio di tutto ciò che la Giunta non è stata capace di fare, piuttosto che una doverosa presa d’atto della realtà. Una realtà dove ogni giorno muoiono centinaia di animali e le imprese del comparto suinicolo soffrono già gli effetti di quello che lo stesso Assessore Beduschi ha definito come un disastro anche economico.
Oggi il Presidente Fontana chiede siano attivati protocolli, che però sono, o dovrebbero, essere attivi da un anno fa. La nostra interrogazione chiedeva azioni coraggiose, come sospendere o rimandare la caccia in tutte le sue forme e a tutte le specie, fatte salvo le attività connesse al contenimento e alla selezione degli ungulati, in tutte le zone di restrizione di tipo I, II e III ricadenti all’interno del territorio regionale. Perché, se da un lato è vero che il vettore del virus sono i cinghiali, dall’altro è innegabile che a portare il virus all’interno degli allevamenti sia l’attività dell’uomo.
Purtroppo, ancora una volta, non siamo stati ascoltati. Ancora una volta, il centrodestra si è assunto in Aula la responsabilità di non intervenire.

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