Oggi 7 marzo 2014 si è tenuto il Tavolo Tecnico convocato dal Demanio sulla gestione della Certosa di Pavia, contestualmente la Consigliere Regionale M5S, Iolanda Nanni, che da mesi si occupa del caso Certosa e che il 13 dicembre scorso ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica, scrive al neo Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini richiedendo un intervento urgente.
La consigliere regionale M5S Iolanda Nanni dichiara: “Contestualmente allo svolgimento del Tavolo di stamani, al quale peraltro ho fatto richiesta di accesso, che mi è stata negata dal Demanio, ho deciso di inviare una richiesta urgente di intervento al neo ministro Dario Franceschini perché abbiamo il fondato timore, dall’esame degli ultimi documenti sulla Certosa, che vi sia una espressa volontà politica ad affidare la gestione del complesso monumentale della Certosa di Pavia a sei frati cistercensi che, peraltro, già la gestiscono da trent’anni in assenza peraltro di una formale convenzione con il Demanio e gli altri Enti istituzionali preposti.
Ho ritenuto doveroso far presente al neo Ministro che, all’interno dei nuovi documenti esaminati, di cui uno a firma della Direzione Regionale del MIBACT, sono presenti gravi inesattezze ed irregolarità ed ho provveduto ad informarlo puntualmente sullo stato di degrado della Certosa di Pavia, un gioiello architettonico che tutto il mondo ci invidia, che da anni versa ormai in uno stato di degrado che potrebbe essere irreversibile se lo Stato non si decide ad assumersene direttamente la gestione. Se la politica partitica in questi anni, come unica idea di valorizzazione e tutela dei nostri preziosi beni monumentali, ha quella di affidarli a un gruppo sparuto di frati, che peraltro – consci della propria incapacità a farlo – hanno manifestato di non volersene fare carico, è bene far presente che la concessione dei beni immobili dello Stato è regolamentata dalla legge che prevede, innanzitutto, che in caso di concessione degli stessi, si proceda con la massima trasparenza a gare ad evidenza pubblica e stabilisce che, una volta dato il bene in concessione, il concessionario abbia l’obbligo di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria dello stesso. Come si può pensare che sei frati cistercensi possano garantire la manutenzione di un complesso monumentale di 317mila mq che comprende oltre alla spettacolare Chiesa, anche due chiostri, edifici civili e rurali e un’area agricola di circa 30 ettari?
A questo punto domandiamo al Ministro Franceschini se vi è la volontà dello Stato di abdicare alla gestione di un complesso monumentale di inestimabile pregio, adducendo motivazioni come l’assenza di risorse e la crisi economica, che al contrario, adeguatamente gestito dallo Stato, costituirebbe – soprattutto in un contesto di crisi economica – un gigantesco volano per il turismo e l’occupazione nei nostri territori. Il M5S ritiene invece che la gestione del complesso della Certosa di Pavia debba tornare prerogativa esclusiva degli organi dello Stato e chiede un intervento urgente al Ministro affinchè sia costituito con urgenza un ufficio ministeriale “dedicato” con il compito di fare quello che sino ad oggi non è stato fatto: redigere un progetto sistemico per un concreto rilancio e valorizzazione della Certosa ed assumerne direttamente la gestione nell’interesse esclusivo dei cittadini”.