Oggi, il M5S Lombardia ha inviato una richiesta di intervento su un drammatico caso di sfratto all’Assessore Regionale alla Casa, Paola Bulbarelli, nonché all’Assessore Daniela Benelli del Comune di Milano.
Iolanda Nanni, consigliere regionale della Commissione di Inchiesta su ALER Milano di Regione Lombardia, dichiara: “Ci siamo sentiti in dovere di portare all’attenzione dell’Assessore Regionale alla Casa e all’Assessore Benelli del Comune di Milano, un ennesimo drammatico caso di sfratto, dopo aver incontrato la famiglia che ci ha sottoposto una disperata richiesta di aiuto. La vicenda è relativa ad un disoccupato di 52 anni, afflitto da circa undici anni da una grave forma depressiva e attualmente in cura, il cui nucleo familiare è composto dalla moglie, disoccupata anch’essa, e da due figli a carico. Sulla famiglia grava un provvedimento di sfratto abitativo imputabile all’impossibilità prolungata di ottemperare adeguatamente alle spese per motivazioni riconducibili alla mancanza prolungata di un’occupazione stabile per entrambi i coniugi, sia per la grave patologia che affligge il marito. A ciò si aggiunga l’imminente rischio di un TSO (trattamento sanitario obbligatorio) atteso per domani, 12 marzo, che l’Ufficiale Giudiziario ha previsto nonostante il parere negativo dello psichiatra del diretto interessato. Possiamo solo immaginare che ciò comporterebbe nuovi e gravi significativi impatti negativi sul difficile stato psicologico di questo padre di famiglia e sui già precari equilibri che ancora sostengono e sorreggono questa sfortunata famiglia milanese.
In questi casi le Istituzioni non possono rimanere sorde, anche alla luce dell’art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dell’art. 11 del Patto Internazionale sui Diritti Economici Sociali e Culturali che riconoscono nell’abitazione una componente necessaria del diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio della persona e della sua famiglia, nonché il diritto ad un livello di vita adeguato ed al miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita, oltre che l’art. 2 e 39 della Costituzione Italiana, secondo cui la salute è da tutelare nel suo aspetto sia psichico che fisico e con essa la dignità della persona.
In Lombardia la percentuale di sfratti, nel primo sememstre 2013, costituisce il 33,53% del totale nazionale. Milano si attesta quale città con il più alto numero di case pubbliche vuote ed un impressionante e crescente numero di sfratti per morosità con una sequela quotidiana di sgomberi di occupazioni effettuate per stato di necessità. L’emergenza abitativa va risolta attraverso l’adozione di misure urgenti, aumentando l’offerta di alloggi popolari a oggi vuoti e sfitti e attuando, a cura dei Prefetti, una sospensione degli sfratti al 31 dicembre 2014, quale misura urgente e provvisoria per far fronte al crescente disagio sociale.”