Risposte non soddisfacenti alle nostre interrogazioni
Durante il Consiglio Comunale dello scorso 8 Luglio 2014 si sono finalmente discusse alcune delle nostre interrogazioni, che volevano approfondire aspetti fino ad ora ancora poco chiari della gestione della res-publica di questa Giunta.
Abbiamo chiesto quali fossero gli obiettivi minimi di raccolta differenziata concordati in questi anni con il gestore dell’attività, come da articolo 48 del contratto di appalto stipulato con Econord, e quali le penali eventualmente riscosse per il mancato raggiungimento dei suddetti e per eventuali disservizi nella pulizia della città riscontrati, come definito nell’articolo 50, anche tenendo conto che l’art.13 dello stesso documento certifica la collaborazione tra appaltante ed appaltatore nella segnalazione di situazioni di criticità e cattivi comportamenti.
Eravamo curiosi di capire quali erano gli step che il comune si è prefissato per raggiungere il traguardo degli oltre 60 punti percentuali promessi qualche mese fa, di comprendere quali elementi, oltre l’informazione e la sensibilizzazione delle quali abbiamo sempre sostenuto la bontà ma anche la non sufficienza, avesse convenuto con il fornitore che, ricordiamolo, non solo ha un ruolo rilevante nella riuscita del progetto, ma è anche vincolato da un contratto ad aumentare di anno in anno la percentuale di raccolta.
La curiosità si è presto trasformata in stupore quando ci è stato detto che NON sono stati fissati obbiettivi minimi di miglioramento e di rimando quindi mai riscosse penali (neanche per altro per la carenza di pulizia del territorio).
Forse è per questo che la percentuale di raccolta differenziata sia sostanzialmente ferma a poco più del 50% da anni, e questo ci preoccupa, perché se è vero e legittimo puntare forze e risorse sul coinvolgimento dei cittadini e la sensibilizzazione riguardo al tema, è anche vero che senza un forte presidio sui fornitori e sull’incentivazione a trovare nuove metodologie operative si rischia di vanificare lo sforzo profuso dai cittadini, perdendo quel beneficio non solo civile e di salvaguardia dell’ambiente ma anche economico, poiché ogni rifiuto ben differenziato aumenta la quota di contributo CONAI che le casse del Comune (e le tasche dei cittadini) potrebbero ottenere.
Questa mancanza di attenzione sul bene comune e su quanto è a disposizione della nostra Comunità lo abbiamo riscontrato anche nella risposta ad un’altra interrogazione, quella riguardante l’area feste vicino al mercato, che rimane tuttora inutilizzata ed alla mercè dei vandali; quali saranno le motivazioni ci chiedevamo, un contenzioso legale? Problemi strutturali?
No, semplicemente che così come è strutturata non è confacente alle nuove esigenze di Giunta e che, al posto di fare degli atti amministrativi che possano sbloccare l’utilizzo dell’opera, che è costata circa centinai di migliaria di euro di soldi pubblici, e che avrebbe potuto essere utile a diverse associazioni e per diverse manifestazioni, si è preferito lasciarla degradare in attesa che si possa iniziare un progetto, ovviamente ancora senza date certe, per modificare una struttura mai utilizzata, spendendo altri 200 mila euro di soldi pubblici!
Infine due considerazioni sull’interrogazione con la quale abbiamo chiesto il motivo per il quale dal Canale Youtube del Comune di Garbagnate Milanese fossero stati rimossi i video dei primi Consigli Comunali trasmessi.
L’Assessore ancora una volta ha sottolineato che la media visualizzazione dei Consigli Comunali fosse di 2 utenti (mentre parlava erano in collegamento 7 persone), dimenticando però che lo strumento consente invece anche una visione postuma delle sedute Comunali e che ad esempio il video del Consiglio Comunale del 30 Aprile 2014 è stato visualizzato da 112 utenti, quello del 29 MAggio 2014 (Consiglio Aperto sulla SEO) da 170 utenti e quello sul PGT da 48, il tutto senza costi per il Comune a differenza di altri servizi di diffusione delle sedute per le quali paghiamo circa duecentocinquanta euro a seduta senza avere dati relativi al numero di utilizzatori.
Questa può essere una visione politica di parte, ma come sempre non chiediamo ai cittadini di credere a noi, ma di andare a vedere le riprese della seduta consigliare su internet, e di farsi una propria idea, anche in merito alle dichiarazioni dell’assessora Bonesi che ritiene rischioso mantenere l’archivio dei video su una piattaforma pubblica (Youtube) perché ha paura che il video possa essere contraffatto e usato faziosamente.
Su quest’ultimo punto ci sentiamo di rassicurarla per due motivi: il rischio ci sarebbe anche se i video fossero archiviati sui server del Comune e poi perchè noi crediamo nell’onestà dei cittadini che si interessano della vita politica e amministrativa del paese e, soprattutto, riteniamo che certi interventi in consiglio siano già abbastanza grotteschi senza bisogno di essere contraffatti per risultare al limite dello scandaloso.
Movimento 5 Stelle – Garbagnate Milanese